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NUOVO PIANO CASA E SCIA SEMPLIFICATA NEL “DECRETO SVILUPPO”
Tra le novità: mini condono in edilizia e sanatoria catastale con sanzioni quadruple posticipate al 1° luglio.
IL “PIANO CASA” BIS
Il recente “Decreto Legge Sviluppo” approvato in Consiglio dei Ministri ha chiesto alle Regioni di approvare, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto, specifiche leggi per incentivare la razionalizzazione del patrimonio edilizio nazionale e la riqualificazione delle aree urbane in stato di degrado. Le norme regionali dovrebbero quindi concedere un bonus volumetrico fino al 20% a quegli interventi che prevedano demolizione e ricostruzione, la delocalizzazione, il cambio di destinazione d’uso e la riqualificazione architettonica. Rimangono esclusi dagli interventi gli immobili abusivi o situati nei centri storici, mentre sono ammessi quelli che sono stati oggetto di sanatoria.
CHE COS’E’ IL PIANO CASA
Sin dall’inizio il cosiddetto “Piano Casa” prevedeva due tipologie di provvedimenti per il rilancio del comparto edile a seguito della crisi economica: da una parte un decreto a tempo determinato (3 anni) recante le misure straordinarie per l’ampliamento degli edifici fino al 20%, la demolizione e ricostruzione con bonus pari al 30-35% del volume esistente per interventi che prevedevano tecnologie per il risparmio energetico e la bioedilizia. Dall’altra un disegno di legge per la modifica della normativa vigente e lo snellimento degli iter burocratici.
Nella realtà, però, il successo del decreto è stato ostacolato da vari fattori tra i quali: la scarsa propensione dei risparmiatori a effettuare investimenti in un momento di instabilità economica e precarietà lavorativa; la mancanza di liquidità e la difficoltà ad accedere a nuovi finanziamenti bancari. Il Piano Casa, inoltre, ha assunto connotati differenti su base locale. Le Regioni, con tempi e modalità molto diversi, hanno approvato norme differenti.
SCIA SEMPLIFICATA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività)
Sono stati dimezzati i tempi (da 60 a 30 giorni) per i controlli delle amministrazioni sugli interventi realizzati con Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). La SCIA rende possibile l’avvio dei lavori nello stesso giorno in cui si presenta la domanda. Una velocizzazione rispetto alla Dia, che prevedeva invece un’attesa di 30 giorni. Al tempo stesso però, la Scia dà alle amministrazioni 60 giorni per verificare la presenza di tutti i requisiti, in mancanza dei quali può adottare provvedimenti di divieto di prosecuzione dell’attività e di rimozione degli effetti dannosi eventualmente già arrecati. Per questo motivo era stata sollevata un’obiezione sul fatto che la nuova procedura rappresentasse più che altro un ulteriore aggravio burocratico.
Il Decreto Sviluppo chiarisce in modo definitivo la sostituzione della Dia con la Scia ma non quella della Super-dia né dei nulla osta e le autorizzazioni necessarie in presenza di vincoli ambientali, paesaggistici o culturali.
SANATORIA CATASTALE
Scatteranno dal 1° luglio le sanzioni quadruplicate a carico di quanti non hanno dichiarato all’Agenzia del Territorio gli immobili sconosciuti al Catasto, modificati o quelli prima esenti dal pagamento dei tributi e che sono successivamente diventati soggetti ad imposte. Obiettivo della misura è quello di far emergere i cosiddetti “immobili fantasma” non dichiarati al Catasto. Per la riuscita dell’operazione, avviata nel 2007 con una serie di rilievi e fotografie aeree, la manovra ha anche istituito un’anagrafe immobiliare liberamente consultabile dai Comuni. I titolari di diritti reali sugli immobili presenti negli elenchi devono dichiararli al Catasto Edilizio Urbano mediante denuncia predisposta da un tecnico. Il riordino della materia fa sentire i suoi effetti anche nelle compravendite e nelle locazioni degli immobili. Infatti, per stipulare contratti di compravendita e affitto, i dati catastali devono essere conformi a quelli dei registri immobiliari.
NON DIFFORMITA’ DEL PERMESSO DI COSTRUIRE PER VIOLAZIONI FINO AL 2%
Il decreto introduce un comma aggiuntivo all’articolo 34 del Testo Unico dell’edilizia, che regola gli interventi parzialmente difformi da quanto concesso col Permesso di Costruire. In presenza di violazioni di altezza, distacchi, cubatura o superficie coperta fino al 2% delle misure progettuali, non si verifica la difformità dal titolo abilitativo rilasciato. La precisazione evita le sanzioni previste che prevedono la rimozione o demolizione delle difformità riscontrate a cura e a spese dei responsabili degli abusi. In assenza di rimozioni delle irregolarità da parte dell’intestatario del titolo abilitativo, queste vengono demolite a cura del Comune a spese del responsabile.
PERMESSO DI COSTRUIRE CON SILENZIO ASSENSO
Il decreto sviluppo velocizza e semplifica anche il rilascio del permesso di costruire. Tranne nei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali, il titolo abilitativo può essere ottenuto automaticamente con silenzio assenso.

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