"Coronavirus: alcune raccomandazioni per i luoghi di lavoro"
di PUNTOSICURO / Sicurezza sul lavoro
Per facilitare la prevenzione della diffusione del nuovo coronavirus ( Sars-CoV-2) nei luoghi di lavoro, torniamo a pubblicare nuovi documenti che ci arrivano dai nostri lettori e che riteniamo possano essere un valido supporto per le aziende e gli operatori.
Pubblichiamo un documento - inviato dalla Dott.essa
Wanda
D'Amico e dal
titolo “
Il coronavirus entra nei DVR e nei Duvri” – che riporta
indicazioni sul
nuovo coronavirus e raccomandazioni per ridurre
l’esposizione al nuovo
rischio biologico.
Il coronavirus entra nei DVR e nei Duvri
Il 12 febbraio 2020 l'Organizzazione mondiale della sanità ( OMS) ha identificato il nome definitivo della nuova malattia influenzale in COVID-19, abbreviazione per coronavirus disease 2019. L’agente eziologico è un nuovo ceppo di coronavirus, denominato provvisoriamente 2019-nCoV, non identificato prima nell'uomo.
La Commissione internazionale per la tassonomia dei virus (International Committee on Taxonomy of Viruses - ICTV) ha assegnato il nome definitivo al virus che causa la malattia: SARS-CoV2.
In base alle informazioni scientifiche note i Coronavirus difficilmente riescono a sopravvivere sulle superfici e di conseguenza il rischio di diffusione tramite prodotti e imballaggi che solitamente vengono spediti per giorni e settimane a temperatura ambiente è molto basso se non trascurabile.
Il Cdc ( Center for Disease Control and Prevention) ha dato una risposta tranquillizzante, basata anche sul fatto che ad oggi, sulla base delle informazioni disponibili, non risultano casi di infezione avvenuti tramite il contatto tra pazienti e merci importate dal mercato cinese.
Da una revisione degli studi, pubblicata sul Journal of Hospital Infection è emerso che: il coronavirus può rimanere infettivo sulle superfici degli oggetti a temperatura ambiente fino a 9 giorni e risulterebbe neutralizzabile dai comuni disinfettanti.
I ricercatori della University Medicine Greifswald, in Germania, hanno rivisto la letteratura su tutte le informazioni disponibili sulla persistenza dei coronavirus umani e animali su superfici inanimate e sulle strategie di inattivazione con agenti biocidi utilizzati normalmente per la disinfezione chimica nelle strutture sanitarie. L’analisi di 22 studi rivela che i coronavirus umani come quello della sindrome respiratoria acuta grave (Sars), della sindrome respiratoria del Medio Oriente (Mers) o i coronavirus umani endemici (HCoV) possono persistere su superfici inanimate come metallo, vetro o plastica fino a 9 giorni, ma possono essere inattivati in modo efficiente nel giro di un minuto attraverso procedure di disinfezione delle superfici con alcol etilico (etanolo al 62-71%), acqua ossigenata (perossido di idrogeno allo 0,5%) o candeggina (ipoclorito di sodio allo 0,1%).
Inerente il Corvid19 ci sono studi ancora in corso.
L’Italia ha interrotto su tutto il territorio nazionale il permesso di atterraggio per i voli provenienti dalla Cina, mentre grandi compagnie aeree hanno annunciato la sospensione dei voli, così come grandi Marchi, hanno chiuso temporaneamente le loro filiali in Cina. Si ritiene che le merci stazionino lungo tempo (ben superiore a 9 gg) prima di raggiungere la destinazione dovendo superare anche una serie di controlli doganali.
Il Cdc consiglia di eseguire la pulizia ambientale di routine:
Pulire regolarmente tutte le superfici frequentemente toccate sul posto di lavoro, come stazioni di lavoro, controsoffitti e maniglie delle porte. Utilizzare i detergenti normalmente utilizzati in queste aree e seguire le indicazioni sull'etichetta .
Per prevenire il diffondersi del contagio da coronavirus è stata adottata una linea di massima precauzione e prudenza.
Il contagio annunciato in Italia del coronavirus impone un innalzamento del livello di allerta al fine di evidenziare l’interessamento di tutte le figure della prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro in primis il Medico del Lavoro/Competente al fine di evitare che si possano moltiplicare le occasioni di contagio si ritiene sia importante fornire un’adeguata informazione ai lavoratori dipendenti e liberi professionisti.
A tal fine è utile per le aziende ubicate nelle zone interessate dai focolai epidemici un aggiornamento della valutazione dei rischi, dei DVR e dei Duvri per tenere conto di una eventuale presenza del nuovo rischio biologico potenziale.
Per tutte le aziende su territorio nazionale e per i liberi professionisti sarà utile valutare la necessita di spostamenti per lavoro da e per le zone interessate dai focolai.
Il rischio di trasmissione esiste solo se si è stati in stretto contatto con persone con riferimento a soggetti provenienti dalle zone a rischio. I sintomi più comuni sono febbre, mal di gola tosse secca, difficoltà respiratorie. Le informazioni fornite indicano che la malattia può decorrere in maniera lieve come una sindrome parainfluenzale o evolvere in una forma severa con un quadro di polmonite soprattutto nei pazienti più deboli o defedati. Notizie che possono avere carattere rilevante sono quindi febbre o storia di febbre con associata tosse o sintomatologia respiratoria. Allo stato attuale non esiste un vaccino e la terapia è specifica per i sintomi del paziente.
Le raccomandazioni per ridurre l’esposizione e trasmissione della malattia sono:
- Mantenere igiene delle mani, tramite lavaggio con acqua e sapone e/o con soluzioni alcoliche per un tempo di 60 sec. come da buona prassi. (si rimanda alle raccomandazioni del lavaggio delle mani per l’influenza).
- Non toccarsi occhi, naso e bocca con mani non pulite.
- Evitare i contatti con persone affette da sindrome influenzale (tosse o starnuti)
- Igiene delle vie respiratorie, (starnutire o tossire in un fazzoletto usa e getta).
- Lavare frequentemente le mani.
- Igiene degli alimenti preferendo i cibi cotti e ben lavati.
- Nelle zone considerate a rischio è consigliato incentivare il telelavoro.
Per i viaggiatori è raccomandato, inoltre, di:
- vaccinarsi contro l’influenza almeno due settimane prima della partenza, in modo da rendere più semplice la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra coronavirus e influenza, evitare la coesistenza dei due virus in uno stesso organismo e ridurre l'accesso al pronto soccorso per le complicanze da influenza;
- posticipare i viaggi non strettamente necessari nelle aree;
- evitare il contatto diretto con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
- lavarsi spesso le mani, soprattutto dopo il contatto diretto con persone malate;
- evitare di visitare mercati ittici o di animali vivi;
- evitare il contatto diretto con animali da allevamento o selvatici vivi o morti;
- rispettare l’igiene respiratoria se si hanno sintomi di infezione respiratoria acuta: evitare contatti ravvicinati, coprire starnuti e colpi di tosse con un fazzoletto, preferibilmente monouso, indossare una maschera chirurgica e lavarsi le mani.
Segnala questo articolo ad un amico
Questo articolo è stato letto 452 volte.