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"Società di ingegneria, per lavorare con i privati potrebbe volerci la polizza professionale"

fonte www.edilportale.com / Professioni e Professionisti

07/10/2015 - Le società di ingegneria che intendono operare nel mercato privato devono stipulare una polizza professionale e garantire che le attività verranno svolte da un professionista iscritto all’Albo.
 
Sono questi i contenuti di un emendamento al disegno di legge Concorrenza, presentato ieri pomeriggio, che ha riacceso la polemica tra professionisti e società di ingegneria.
 
Il nodo della questione è sempre la possibilità di assumere commesse da privati. Possibilità riconosciuta nella prima versione del disegno di legge e poi ridimensionata dagli emendamenti successivi, che hanno introdotto delle condizioni cui le società di ingegneria dovrebbero attenersi.
 
L’emendamento presentato ieri riguarda i contratti futuri, cioè quelli successivi all’entrata in vigore della Legge sulla Concorrenza. La disposizione si aggiunge ad una sorta di sanatoria dei contratti stipulati ai sensi delle norme precedenti, approvata a metà settembre.
 

Società di ingegneria e nuovi contratti con i privati

L’ultimo emendamento sull’argomento prevede che, a partire dall’entrata in vigore della Legge sulla Concorrenza, per poter stipulare contratti con i privati le società di ingegneria debbano stipulare un’ assicurazione per la copertura dei rischi derivanti dalla responsabilità civile connessa allo svolgimento delle attività professionali. Ma non solo, perché le società dovranno garantire che le attività siano svolte da professionisti iscritti all’Albo, di cui sarà obbligatorio indicare il nominativo.
 
Per consentire la massima trasparenza, l’emendamento stabilisce infine che l’Autorità nazionale anticorruzione ( ANAC) pubblichi sul proprio sito internet l’elenco delle società che rispettano tutti questi requisiti.
 

Società di ingegneria e contratti già stipulati con i privati

A metà settembre le Commissioni Finanze e Attività Produttive hanno approvato un emendamento che sana i contratti già stipulati, a condizione che la società si iscriva entro sei mesi all’Albo professionale. Si tratta di una soluzione che aveva lasciato scontenta l’ Oice, Associazione che rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica. A detta del presidente, Patrizia Lotti, la disposizione introduce vincoli che rischiano di fare fuggire dal nostro paese le grandi società di ingegneria e di scongiurare ogni possibile forma di investimento dall'estero. L'Oice ha invece apprezzato il nuovo emendamento, considerato un equilibrato punto di compromesso. "he nessuno parli di condono - ha affermato Patrizia Lotti - è stato aventato il tentativo dei rappresentanti delle professioni tecniche che hanno manipolato una norma con tutt'altre finalità per logiche corporativee mettere le mani su un settore imprenditoriale come il nostro che traina il mercato pubblico e privato dell'ingegneria e dell'architettura in Italia e all'estero, dando lavoro a tanti professionisti, già regolarmente iscritti all'Albo, e contribuendo al bilanciodi Inarcassa".
 

Liberi professionisti contrari

I liberi professionisti, rappresentati dalla Rete delle Professioni tecniche (RPT), continuano ad essere contrari all’ingresso delle società di ingegneria nel mercato privato. Secondo il coordinatore, Armando Zambrano, l’accesso è subordinato al rispetto di alcune regole, ma “è inaccettabile che le società di ingegneria non siano sottoposte al controllo deontologico e disciplinare degli Ordini, l’unico che può comminare sanzioni immediate ed efficaci in attesa che la giustizia ordinaria compia il suo lento corso”. RPT ritiene inoltre illegittimo il registro delle società abilitate ad operare nel settore privato “perché la vigilanza sulle professioni ordinistiche è propria solo ed esclusivamente del Ministero della Giustizia”.
 
Leopoldo Freyrie, Consigliere della Rete e Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, ha fatto quindi appello ad un intervento del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando.

Contrarietà è stata espressa anche dall'Onorevole Pd Serena Pellegrino, che durante la discussione ha sottolineato come le società di ingegneria debbano iscriversi agli Albi per essere sottoposte alle stesse regole deontologiche, che ilvece non sarebbero garantite dal registro tenuto dall'Anac.
 

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