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"Industrie meccaniche: i rischi dell’addetto alla linea cesoie"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
26/01/2016 - Nelle
industrie meccaniche possono essere utilizzate, come attrezzature di lavoro per tagliare lamiere, le
cesoie. Ad esempio si possono utilizzare “
cesoie a ghigliottina”, macchine composta da una lama fissa ed una mobile per il taglio a freddo di lamiere metalliche, o “
cesoie a coltelli circolari”.
E in tali industrie può essere presente la figura dell’
addetto alla linea cesoie, un lavoratore specializzato nel carico/scarico e supervisione delle linee di taglio a freddo con ausilio di cesoie.
Quali sono rischi dell’addetto alla linea cesoie? E quali misure di prevenzione possono essere applicate?
Per rispondere a queste domande, facciamo
riferimento alla ricerca Inail “ Profili
di rischio nei comparti produttivi dell'artigianato, delle piccole e medie
imprese e pubblici esercizi: Industrie Meccaniche” che raccoglie diverse
schede relative ai rischi infortunistici, igienico-ambientali e organizzativi
delle fasi che costituiscono il ciclo lavorativo nelle
industrie meccaniche.
In particolare la scheda “
S.P.R.8_Addetto alla linea cesoie”
segnala che tale addetto utilizza gli apparecchi di sollevamento ( carrello
elevatore, carroponte, ...) e le attrezzature della linea cesoie ed è
esposto al contatto con polveri
metalliche e olii lubrificanti.
Questi sono alcuni
fattori di rischio connessi alla
professione:
- “lesioni a carico dell’apparato
uditivo (ipoacusia, perdita dell’udito) causate dall’elevato rumore (magli,
presse);
- lombalgie e traumi al rachide
dovuti alle vibrazioni trasmesse al corpo intero (vibrazioni trasmesse dalle
macchine/impianti a terra);
- traumi, lacerazioni,
contusioni, ferite, bruciature e ustioni”;
- “lesioni agli occhi e al corpo
causate dalla proiezione di frammenti e dalla caduta di oggetti;
- elettrocuzione o ustioni
causate dal contatto con parti in tensione delle macchine;
- esposizione a radiazioni
ottiche artificiali (redisuo da altre lavorazioni);
- esposizione a campi
elettromagnetici (residuo da altre lavorazioni);
- malattie respiratorie,
dermatologiche e a carico dell’apparato digerente dovuto rispettivamente ad
inalazione, contatto o ingestione di prodotti chimici
- stress termico provocato dal
microclima sfavorevole dovuto alla presenza dei forni, dei bidoni contenenti i
pezzi forgiati e del calore prodotto dalla combustione degli olii (in
reparto)”.
La scheda si sofferma poi sulle
misure di prevenzione correlate ai rischi infortunistici, al rischio rumore, al
rischio chimico, al rischio biologico, al rischio vibrazioni sistema
mano-braccio, al rischio vibrazioni corpo intero, alla movimentazione
manuale dei carichi (MMC), all’esposizione a campi
elettromagnetici (CEM), all’esposizione a radiazioni ottiche artificiali
(ROA), al lavoro ripetitivo, al rischio microclimatico, allo stress lavoro
correlato e all’attività ai videoterminali.
Ci soffermiamo, ad esempio, sul
rischio rumore.
Nella scheda si indica che se
dalle misurazioni strumentali risulta esserci un’esposizione è necessario
provvedere ad “applicare misure preventive:
- ridurre il rumore alla fonte,
cioè progettare ed acquistare macchine con la più bassa emissione di
rumore;
- limitare la propagazione delle
onde sonore, isolando la sorgente sonora utilizzando per le pareti, i muri ed i
soffitti degli ambienti di lavoro dei materiali assorbenti;
- limitare il tempo di
esposizione del lavoratore”.
E può essere necessario
l’utilizzo di idonei D.P.I. otoprotettori (cuffie o tappi), come definiti
dall’analisi strumentale e dal VDR.
Riguardo invece al
lavoro ripetitivo la scheda segnala che
se dalla valutazione dei rischi risulta una possibile esposizione al rischio è “necessario
adottare le seguenti misure:
- adottare interventi a livello
strutturale con il fine di migliorare le posture e i movimenti incongrui, la
compressione degli arti superiori e l’uso della forza: interventi sul lay-out,
ergonomia postazione di lavoro, ergonomia attrezzature”;
- adottare “interventi a livello
organizzativo con il fine di migliorare la frequenza e la ripetitività dei
gesti lavorativi e la carenza dei tempi di recupero: ritmi, pause, rotazione
delle mansioni”.
Nella scheda vengono ricordate
anche le
procedure gestionali
fondamentali:
- “valutazione del rischio
specifica per valutare l’entità dell’esposizione;
- formazione/informazione ed
eventuale addestramento;
- sorveglianza sanitaria svolta
dal medico competente nominato;
- prevedere specifiche procedure
o istruzioni operative per svolgere l’attività;
- i luoghi di lavoro in cui le
lavorazioni comportano un'esposizione al rischio sono provvisti di apposita
segnaletica ed eventualmente delimitati per regolarne l'accesso;
- proteggere il lavoratore
mediante dispositivi di protezioni individuali;
- programmazione dell’attività
lavorativa dal punto di vista tecnico/organizzativo che tenga conto della
comprensione delle procedure e istruzioni da parte dei lavoratori stranieri;
- prevedere pause frequenti con
cambio di attività”.
La scheda si conclude riportando
brevi check list relative agli
aspetti
di sicurezza minimi richiesti dall’organo di controllo (con riferimento
alla “ Guida al
sopralluogo in aziende del comparto metalmeccanico” - DGR 7629 Regione
Lombardia 10 agosto 2011).
Le check list riguardano l’uso degli
apparecchi di sollevamento, delle cesoie a ghigliottina e delle cesoie a
coltelli circolari.
Ad esempio riguardo alle
cesoie a ghigliottina, si indica che
per evitare i rischi connessi alla discesa premi lamiera o del punzone, le
cesoie devono essere dotate di schermi fissi o cellule fotoelettriche.
Inoltre devono essere previsti
ripari laterali e la parte posteriore delle macchine deve essere è munita di:
“barra distanziatrice; arresto di emergenza; cartello di divieto di accesso”.
C’è poi il comando con arresto di
emergenza? È presente il libretto d’uso e manutenzione? E l’attrezzatura è
inserita in un programma di manutenzione programmata dei dispositivi di
sicurezza? E gli operatori sono stati addestrati all’uso di questa attrezzatura
ed informati degli eventuali “rischi residui”?
Infine riguardo alle
cesoie a coltelli circolari, oltre a
ricordare di verificare la presenza del
comando con arresto di emergenza e del libretto d’uso e manutenzione, si
segnala che devono essere installati cuffie o schermi conformati in modo da
impedire il contatto accidentale delle mani con i coltelli.
Profili di rischio nei comparti
produttivi, “ S.P.R.8_Addetto alla linea cesoie”, Inail/ex Ispesl (formato
PDF, 188 kB)
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meccaniche”.
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linea cesoie”.
NB: Ricordiamo che momentaneamente i link relativi al’area ricerca
dell’Inail (compresi i link relativi all’ex Ispesl, ora Inail) non sono
funzionanti...
RTM
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