12/02/2009 - LECCE - Anche Peppino Basile lo aveva denunciato. Ora, a otto mesi dall’uccisione del consigliere provinciale e comunale a Ugento del partito di Di Pietro, un sequestro aiuterà gli inquirenti a cercare conferme ai suoi sospetti e all’autodenuncia dell’imprenditore Bruno Colitti, che aveva ammesso di aver operato materialmente la non proprio adeguata bonifica dei terreni della ex disca rica Burgesi, attiva dal ‘92 al 2001. In quell’area - sosteneva - in occasione dell’intervento forte di finanziamento da tre milioni di euro con fondi europei, nel 2005 sarebbero stati sotterrati rifiuti di ogni genere, anche cancerogeni. Per provarlo, il sostituto Donata Buffelli, titolare dell’inchiesta, ha disposto scavi nella zona. E, al secondo tentativo utile, le ruspe hanno portato alla luce i frammenti di un enorme manto di polietilene impermeabilizzante, sepolto a 3 metri e mezzo. Potrebbe essere stato la copertura di fusti con sostanze tossiche, poi spostati. I consulenti del magistrato hanno eseguito i rilievi e prelevato campioni da analizzare. Intanto, i sigilli apposti dagli uomini della Guardia di Finanza di Gallipoli conserveranno lo stato dei luoghi in attesa che gli accertamenti siano completati. Questa mattina si tornerà sul posto, a colmare lo scavo.

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