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"Alga tossica nella diga di Occhito «Livello sotto la soglia di allarme»"

fonte Corriere del Mezzogiorno / Acqua

17/02/2009 - FOGGIA - Campioni di acqua vengono prelevati costantemente dalla Diga di Occhito per verificare l’evoluzione delle alghe rosse presenti da due mesi nell’invaso. «I livelli di microtossine presenti nell’acqua sono al di sotto della soglia d’allarme». E’ quanto ha dichiarato ufficialmente ieri mattina la Regione al termine di una riunione che si è svolta presso l’assessorato alle Politiche della salute. Una riunione tecnica alla quale era presente oltre l’assessore alla Salute, Tommaso Fiore anche l’assessore, Onofrio Introna e gli enti preposti al controllo acque e della diga. Come riportato dal Corriere sabato scorso era stato il consorzio di Bonifica di Capitanata a lanciare l’allarme sulla presenza di un’alga rossastra la «Planktothrix rubescens» invitando le autorità preposte a verificare la tossicità o meno della formazione e i suoi riflessi sulla potabilità dell’acqua. Si tratta di un’alga, confermano anche dalla Regione, che «in alcune situazioni può rilasciare microtossine potenzialmente dannose per la salute». Nell’assessorato alla Sanità è stata quindi creata una task force che dal due febbraio sta monitorando le acque della diga che come è noto rifornisce l’acquedotto pugliese che poi immette l’acqua trattata e depurata nelle condotte del potabile. Nel gruppo di lavoro che sta tenendo sotto controllo la diga sono presenti rappresentanti dell’acquedotto, del consorzio, della protezione Tommaso Fiore, e ai Lavori civile regionale, dell’autorità di bacino e dell’Arpa. Nonostante i livelli di tossicità siano al disotto della soglia d’allarme si è deciso comunque di «iniziare opportune manovre di miscelazione dell’acqua proveniente da Occhito con quella proveniente da altre fonti». Sono i stati anche «predisposti idonei filtri e il quotidiano monitoraggio delle acque in numerosi punti della rete». Un aumento della concentrazione di alghe nell’invaso potrebbe aumentare i livelli di tossicità, di qui i controlli serrati e continui. Non si comprende però perchè a gennaio era stato stato dato risalto all’allarme lanciato dal nucleo ecologico investigativo di Benevento sulle fuoriuscite di percolato dalla discarica di San Bartolomeo, percolato che si stava riversando nel Fortore, il principale fiume che riempie Occhito. E non c’è stato invece da parte delle autorità competenti alcun annuncio, anche in via precauzionale, sulla presenza di alghe rosse, comparse più o meno nello stesso periodo. Lo scorso anno in una diga siciliana fu per qualche giorno interrotto il prelievo d’acqua per la presenza di questa stessa alga. «Dal momento che i livelli di tossicità sono bassi e che l’invaso è monitorato dal due febbraio non c’era alcuna condizione per creare allarmismo - spiega l’assessore regionale Introna - abbiamo comunque deciso di miscelare l’acqua di Occhito con quella che proviene dal Sele per abbassare ancora quel livello, seppur non pericoloso, di tossicità presente. E’ sicuramente un bel problema quello che stiamo affrontando ma è tutto sotto controllo». «Avendo un sistema interconnesso stiamo prelevando acqua da altre fonti solo a scopo precauzionale. L’acqua è assolutamente sicura. Si sta prelevando in punti più a sud solo per una maggiore tranquillità», conferma l’Acquedotto pugliese che sta materialmente mettendo in atto questa manovre. Non ci si sta limitando a controllare che l’acqua che giunge nelle case di migliaia di cittadini sia perfettamente potabile e priva di rischi per la salute. Si sta cercando anche di capire perchè ci sia stata ad Occhito la comparsa di questa alga. Come aveva dichiarato il direttore del consorzio di Bonifica, Giuseppe D’Arcangelo «si tratta di una prima volta per questa alga rossa nell’invaso». «Non conosciamo ancora la causa o le cause scatenanti. So che si stanno contattando diversi istituti di ricerca per capire cosa sia accaduto - aggiunge Introna - lo stesso consorzio di bonifica sta operando in tal senso». -

 

La tossina. Secondo un rapporto pubblicato dall’istituto di sanità li Piariktothrix Rubescens è un’alga Cianoficea tossica dli color rosso bruno, di lunghezza variabile che può raggiungere pochi millimetri. E’ un alga comparsa in passato in numerosi laghi italiani.

Le conseguenze. Se l’uomo viene in contatto con questo tipo di alga la tossina da lei prodotta può interessare fegato, polmoni e reni. E’ ritenuta avere maggiore tossicità alle dosi più basse rispetto alle altre varianti della stessa classe, prodotte da altre specie

La comparsa. Secondo il Consorzio di Bonifica questa stessa alga e comparsa nella diga di Occhito a dicembre A febbraio e stata denunciata la sua presenza all’assessorato regionale all’Ecologia, all’Arpa, all’assessorato provinciale all’Ambiente e alla Protezione civile

L’Acquedotto. L’acqua è assolutamente sicura. Si sta prelevando in punti più a sud solo per una maggiore tranquillità

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