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"Trani, nell’ex cava rifiuti pericolosi"

fonte LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO / Ambiente

18/02/2009 - TRANI. Pensando di farla franca hanno continuato ad alimentare una discarica abusiva. L’ennesimo scempio ambientale consumato, insomma, sotto gli occhi di tutti A portarlo alla luce sono stati i finanzieri della Compagnia di Trani impegnati già da tempo a contrastare i reati in materia ambientale. L’immondezzaio è stato scoperto alla periferia di Trani, nella zona agricola, a non molto distanza dalla statale 16 bis. Si tratta di una vecchia cava per l’estrazione della pietra, oramai dismessa ma occupata da cumuli di rifiuti pericolosi. A far scattare il sopralluogo della Fiamme gialle è stata la presenza di un autocarro sospetto sulla statale 16 bis. I militari hanno seguito a distanza il mezzo pesante finché questo, giunto nella cava dismessa, ha scaricato tutto il materiale (calcinacci, terriccio e pezzi di asfalto) che trasportava. Solo allora sono venuti allo scoperto i finanzieri che hanno bloccato il camion. Dai successivi accertamenti è emerso che quei rifiuti, sprovvisti di specifica documentazione, provenivano da un cantiere stradale vicino Bari. Secondo gli investigatori, i depositi abusivi sarebbero avvenuti con cadenza quasi quotidiana. Infatti, senza passare dalle ditte specializzate o senza seguire le procedure previste, lo smaltimento avveniva in maniera selvaggia all’interno della ex cava. I militari, ai comandi del capitano Sabino Scolletta, oltre che sequestrare l’intera area ed il camion, hanno provveduto a denunciare quattro persone implicate a vario titolo nella vicenda. Si tratta dell’autista dell’autocarro, dei due proprietari cointestatari del terreno adibito a discarica ed il legale rappresentante dell’impresa esecutrice dei lavori di rifacimento del manto stradale: tutti dovranno rispondere di aver violato le norme del «Decreto Ronchi», relative allo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi. Proseguono intanto le indagini per accertare se vi siano altri responsabili. Intanto, come si diceva, tutta l’area è stata sequestrata dai militari della Compagnia di Trani della Guardia di finanza.

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