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"Inquinare i mari diventerà reato"

fonte Italia Oggi / Acqua

18/02/2009 - Sanzioni penali per le navi che scaricano illecitamente sostanze inquinanti nel mare. E’ questa la proposta di direttiva votata a maggioranza dalla Commissione trasporti del parlamento europeo per contrastare l’inquinamento delle acque marine. In base a quanto stabilito dall’iniziativa parlamentare, i paesi membri dell’Unione dovrebbero considerare come atti criminali i casi gravi di inquinamento delle acque marine sanzionandoli con pene detentive. Non solo. Di qui in avanti gli stati europei dovrebbero «elevare al rango di reato il compimento ripetuto di infrazioni minori che diano origine a casi di inquinamento rilevante, purché sussistano i presupposti di intenzionalità, temerarietà o grave negligenza». L’obiettivo è quello di disincentivare le prassi adottate da alcuni operatori del trasporto marittimo che preferiscono inquinare, e incorrere in tal modo in un illecito, piuttosto che adeguarsi alle norme vigenti, scelta che comporterebbe per loro oneri superiori alle sanzioni amministrative previste per il mancato rispetto della legge. Ma quali sono i soggetti responsabili dell’illecito a cui applicare sanzioni penali? In base alla proposta degli eurodeputati, la responsabilità dovrebbe ricadere non soltanto sugli armatori ma anche su tutti coloro che traggono un beneficio diretto dallo scarico in mare di agenti inquinanti. A tutela di questo sistema, il parlamento europeo ha proposto di creare un laboratorio indipendente all’interno della European Maritime safety agency con il compito di monitorare la qualità dei mari e sorvegliare sulla reale applicazione delle sanzioni nel caso si verifichino gravi casi di inquinamento delle falde marine. La proposta di direttiva votata da 37 membri della Commissione trasporti con l’unica eccezione di un rappresentante e l’astensione di un eurodeputato, si prefigge il compito di colmare il vuoto giuridico creato dalla decisione della Corte di giustizia delle comunità europee che non prevede l’armonizzazione delle possibili sanzioni contro l’inquinamento marittimo. La nuova proposta della commissione si basa sulla direttiva 2005/35/CE e riprende il contenuto essenziale della decisione quadro 2005/667/ Gai annullata il 23 ottobre 2007 dalla Corte di giustizia secondo cui gli articoli relativi alla definizione del reato e alla natura delle sanzioni avrebbero potuto essere adottati utilizzando come base giuridica l’articolo 80 del trattato Ce.

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