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"Ilva, accordo sulla legge contro i veleni"

fonte La Repubblica / Ambiente

20/02/2009 - TARANTO — Intesa tra Governo e Regione Puglia sull’inquinamento di Taranto targato Ilva. La fumata bianca sembra destinata a spazzare il cielo della città pugliese dalle polveri e dalle diossine, ma spinge via anche i rischi di una possibile chiusura della fabbrica. Il tavolo politico, convocato a Palazzo Chigi, ha sottoscritto un protocollo aggiuntivo all’accordo di programma dello scorso anno. Il patto ha allontanato gli screzi tra Roma e Bari sull’applicazione della legge regionale con la quale a dicembre sono state fissate rigide limitazioni alle emissioni inquinanti. Un braccio di ferro che rischiava di culminare in uno scontro dinanzi alla Corte Costituzionale, mettendo a repentaglio anche il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale, funzionale alla sopravvivenza del colosso siderurgico. Grazie all’intesa, invece, la Regione modificherà la legge, spostando da aprile a fine giugno il termine per raggiungere la soglia dei 2,5 nanogrammi a metro cubo di diossina prodotta dalla grande fabbrica dell’acciaio. Entro l’estate Ilva realizzerà l’impianto di Urea che abbatterà le emissioni delle sostanze inquinanti. Resta inalterata la data del 31 dicembre 2010 per centrare l’obiettivo delle emissioni a 0,4 nanogrammi al metro cubo. Saranno specificati, peraltro, i limiti di tolleranza nelle misurazioni. “Abbiamo salvaguardato la legge, dimostrando che si possono tenere insieme l’occupazione e il diritto alla salute” — ha commentato dopo la firma il governatore Nichi Vendola”. “L’accordo alla presenza delle parti sociali rappresenta un grande esempio di responsabilità istituzionale - ha detto il ministro Raffaele Fitto, che ha rappresentato il governo con il ministro Stefania Prestigiacomo oltre al sottosegretario Letta nell’accordo sottoscritto anche dall’Ilva, sindacati, provincia di Taranto e dai comuni di Taranto e Statte. “Con questa intesa — ha concluso il Ministro Prestigiacomo - sarà possibile rilasciare l’Aia allo stabilimento e garantire la prosecuzione dell’attività produttiva”. I progressi di Ilva sull’abbattimento delle diossine saranno monitorati per sei mesi con una massiccia campagna di controlli. “Avremo a disposizione una imponente mole di dati - spiega il direttore dell’Arpa Giorgio Assennato- e questo ci consentirà di verificare i passi in avanti”. Entro la fine di quest’anno, inoltre l’azienda dovrà presentare il piano di interventi per raggiungere la soglia dello 0,4 nanogrammi per metro cubo di diossina. Studio che procederà parallelamente alle verifiche di Ispra ed Arpa che provvederanno a studiare le migliori tecnologie da applicare nel processo di riammodernamento in chiave ambientale degli impianti della fabbrica tarantina. Soddisfazione per l’accordo raggiunto è stata espressa anche dai sindacati che avevano lanciato l’allarme per le ripercussioni occupazionali della vicenda. “Siamo soddisfatti - ha dichiarato Mario Ghini, segretario nazionale della Uilm - perché abbiamo ottenuto di conciliare la compatibilità ambientale con la salvezza di 20.000 posti di lavoro. La missione è compiuta”.

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