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"Ogm, scontro alla Ue sul mais La Francia vince sulla moratoria"

fonte agrisole / Sicurezza alimentare

20/02/2009 - ROMA - Se c'è un settore che continua a crescere nonostante i venti di crisi e le polemiche che in Europa dividono favorevoli e contrari è quello degli organismi geneticamente modificati (Ogm). Secondo i dati resi noti da Isaaa, Institute service for the acquisition of agri-biotech applications, i prodotti Ogm hanno raggiunto nel 2008 i 125 milioni di ettari, con un aumento del 9,4% rispetto al 2007. Il rapporto sottolinea che sono 25 i Paesi che ormai hanno fatto ricorso alle culture bio-tecnologiche mentre nel 2006 erano solo sei. Gli Stati Uniti sono largamente in testa con 62,5 milioni di ettari coltivati davanti all'Argentina (21 milioni), al Brasile (15,8), all'India (7,6), al Canada e alla Cina (3,8). «I dati Isaaa sull'espansione degli Ogm nel mondo - afferma Roberto Gradnik, presidente di Assobiotec, l'Associazione delle aziende biotecnologiche italiane - confermano che l'agricoltura del futuro parlerà sempre più biotech. Dobbiamo tutti riflettere su come consentire anche al nostro Paese di non rimanere fuori da questa occasione di sviluppo». Secondo Gradnik, dunque, se l'Italia vorrà giocare un ruolo di primo piano nel mercato agricolo mondiale «non potrà perdere l'ennesimo treno di innovazione, stando fermi a guardare gli altri Paesi, che, dopo essere partiti, prendono sempre maggiore velocità». E non si tratta solo di concorrenti lontani: in Europa hanno campi biotech Germania, Spagna, Repubblica Ceca, Romania, Portogallo, Polonia e Slovacchia. «Purtroppo - conclude Gradnik - l'Italia continua a essere ancora molto lontana dal mondo e dalla stessa Unione europea. Anche i Protocolli per la sperimentazione in campo di Ogm, ormai da tempo messi a punto in maniera condivisa dai tecnici dei ministeri dell'Agricoltura e dell'Ambiente e delle Regioni, restano ancora in attesa di essere emanati dal ministro dell'Agricoltura». E c'è un altro Paese, la Francia, dove gli Ogm fanno discutere. La coltivazione del mais Bt è sospesa dallo scorso anno a scopo precauzionale. Ma l'Afssa, l'Agenzia francese di sicurezza sanitaria degli alimenti, incaricata di un parere, ha affermato che il mais geneticamente modificato della Monsanto non presenta alcun rischio per l'uomo. Allora ripartiranno le coltivazioni? Il primo ministro, Francois Fillon, assicura di no: «La Francia mantiene la sospensione in attesa di una decisione della Commissione Ue che comunque rispetteremo. La decisione di sospendere la coltura è stata presa in ragione del principio di precauzione rispetto ai rischi potenziali sull'ambiente che tuttora non sono stati esclusi». La Francia è finita nel mirino di Bruxelles insieme ad altri tre Paesi europei (Austria, Grecia e Ungheria) ai quali Bruxelles chiede di metter fine alla moratoria. Richiesta che non è stata accolta dal Comitato europeo per la catena alimentare ed animale dove i 27, lunedì scorso, si sono presentati ancora una volta divisi. Al momento del voto 12 Stati membri si sono espressi contro, nove a favore, quattro astenuti (tra cui l'Italia) mentre due erano gli assenti. Dal canto suo l'Efsa ha annunciato una revisione delle linee guida per le autorizzazioni entro l'anno. (Milioni di ettari; dati 2008) Corsa alle agrobiotech undefined undefined

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