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"Chavez espropria una fabbrica Cargill"

fonte il Sole 24 ore, Roberto Da Rin / Agroalimentare

06/03/2009 - L'ultima nazionalizzazione è quella del riso. Forte del successo riscosso nel referendum costituzionale di due settimane fa che gli garantisce la possibilità di rielezione a vita, il presidente venezuelano Hugo Chavez ha ordinato l'esproprio di uno stabilimento di riso della multinazionale americana Cargill, accusandola di «violare in modo palese» le leggi nazionali per la produzione di alimenti a prezzi controllati.
Oltre a quelle relative al riso, l'altra questione alimentare al centro delle tensioni di questi giorni riguarda una lista di 12 prodotti - tra i quali olio, zucchero, caffè, farina - per i quali Chavez ha imposto un meccanismo «di regolazione dei prezzi da parte del Governo». Il presidente ha giustificato la decisione di controllare i prezzi sulla base della priorità data al tema della sicurezza alimentare dei venezuelani, sottolineando inoltre che Caracas ha tutte le risorse necessarie per diventare una potenza mondiale dell'industria del riso. Nei giorni scorsi Chavez aveva aggiunto che «il Governo di Caracas è qui per proteggere il popolo, non i borghesi o i ricchi», precisando che l'espropriazione delle aziende sarebbe stata pagata in bond e non certo in contanti. e aveva minacciato di intervenire anche contro la Polar, gruppo privato venezuelano che produce birra.
Il dibattito del settore agroalimentare venezuelano è serrato. Molte compagnie produttrici di riso, grano, carne e prodotti caseari si lamentano per i prezzi di vendita imposti dal Governo che le lascerebbero senza profitti e sull'orlo della bancarotta. E infine la scarsa disponibilità di materie prime, secondo gli imprenditori, rende ancora più complicata la produzione.
Intanto Chavez, sul piano internazionale, in difesa della sua politica di nazionalizzazioni, ammicca alle scelte analoghe di Barack Obama e di molti Stati europei.

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