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"L'evoluzione del bio "

fonte Italia Oggi, G Pascucci / Sicurezza alimentare

07/03/2009 - Il mondo biologico chiede un'evoluzione del sistema di certificazione. La certificazione di parte terza, pur necessaria a garantire una filiera lunga controllata, così com'è regolata dal Reg. Ce 834/07, non è più in grado di rappresentare il vero modello dell'agricoltura biologica: troppo focalizzate sul prodotto finale e non sul metodo di produzione, le ispezioni si risolvono in un mero adempimento ispettivo e burocratico, effettuato sulla carta e ben lontano da una vera e propria analisi del metodo di coltivazione dell'azienda; gli ispettori non sono abbastanza formati, non esiste una tariffario minimo e i costi di certificazione sono spesso troppo alti per i piccoli produttori. Per rispondere alle diverse esigenze economico- territoriali delle aziende, l'Aiab, Associazione italiana agricoltura biologica, nella Conferenza nazionale, alla quale hanno partecipato molti esponenti delle istituzioni, degli organismi di controllo e delle associazioni biologiche e non, ha quindi proposto due modelli aggiuntivi, e non alternativi alla certificazione affidata ad enti terzi indipendenti: la certificazione di gruppo e il sistema di garanzia partecipativa. La prima, già prevista nel regolamento europeo ma solo per i paesi terzi, prevede la creazione di forme associative e network di imprese che aderiscono su base volontaria a standard comuni. Produttori e consumatori sono coinvolti insieme, invece, nel processo di certificazione partecipativa, che si basa sulla fiducia e sulla trasparenza e mira a fornire ai cittadini una garanzia credibile sulla qualità dei prodotti commercializzati.

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