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"Controlli sanitari È subbuglio sulla nuova tassa"

fonte Il Giornale di Vicenza / Sicurezza alimentare

17/03/2009 - L'hanno già ribattezzata la tassa dei controlli sanitari e sta creando un certo subbuglio nelle aziende di produzione alimentare. L'allarme è lanciato da Confagricoltura, alla quale sono arrivate le proteste di diversi associati sia sulla «incomprensibilità» della nuova gabella e anche sul metro di applicazione: 400 euro sia che si tratti di una mega-impresa che di una piccola. Tassa applicata per esempio ai centri che imballano fino a 10 milioni di uova o ad alle aziende che producono fino a 500 tonnellate di miele o che trattano fino a 5 mila ettolitri di vino. Protesta anche sul fatto che, ad una ricognizione del sindacato agricolo, Vicenza è partita in pompa magna a riscuotere la tassa, prima in Veneto. «Non è con un'ulteriore tassa sull'agricoltura che si risolve il problema della sicurezza alimentare», denuncia il direttore Paolo Sordo. Confagricoltura illustra: «Il decreto legislativo 194 del 2008 - nell'ottica di recepire il regolamento comunitario 882 del 2004 - di fatto introduce una nuova tassa per gli operatori agricoli, per finanziare il sistema dei controlli ufficiali, eseguiti dalle autorità competenti per la verifica della conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali. Ma sicurezza alimentare in Europa - afferma il sindacato - è basata soprattutto sul sistema di autocontrollo aziendale. Circa l'80% delle segnalazioni di pericolo che attivano le procedure di sicurezza alimentare provengono dalle stesse aziende e non dai controlli ufficiali». Confagricoltura fa presente poi che il decreto 194 non ha recepito alcune indicazioni del regolamento 882 dell'Ue, che avrebbero consentito una notevole attenuazione delle tasse a carico delle aziende agricole. A Vicenza le Ulss hanno già iniziato l'invio della comunicazione con le modalità di riscossione della tassa a carico delle imprese agricole. Per Paolo Sordo «siamo alle solite: un Ministro che promette semplificazione ed un Governo che è stato eletto per ridurre le tasse e poi, invece, viene spedita una lettera piena di riferimenti di legge e di difficile comprensione». «Alla base di questa nuova tassa - la conclusione di Sordo - c'è anche l'errore fatto da alcune organizzazioni agricole nel voler difendere il consumatore a tutti i costi, invece di porre l'impresa al centro del sistema». R.B. undefined undefined

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