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"Piano casa riveduto e corretto "

fonte Italia Oggi, G Pascucci / Edilizia

25/03/2009 - Ampliamento fino al 20% degli edifici ma con la possibilità di arrivare fino al 40% se ci si avvale del diritto del vicino di casa. Demolizione e ricostruzione degli edifici costruiti entro il 31 dicembre 2008, con un premio di cubatura che, se legato al risparmio energetico, può arrivare al 35%.
Cambio di destinazione d'uso dell'immobile, con o senza opere edilizie. Semplificazione della documentazione richiesta per dare il via ai lavori con l'addio al vecchio permesso. Sono queste le principali misure contenute nella bozza di decreto del 19 marzo sul piano casa, sui cui i tecnici sono ancora al lavoro, che sarà domani oggetto di confronto tra governo e regioni. Il decreto dovrebbe poi essere varato questo venerdì dal consiglio dei ministri. Gli elementi meno urgenti della manovra complessiva per l'edilizia, invece, dovrebbero confluire in un disegno di legge delega da approvare successivamente. Nel ddl delega dovrebbero rientrare tutte le modifiche al Testo unico dell'edilizia e al Codice dei beni culturali, per le quali serve più tempo e un confronto più approfondito con i soggetti interessati. Il decreto si applicherà "su tutto il territorio nazionale, fino all'emanazione di leggi regionali in materia di governo del territorio" e l'ampliamento volumetrico delle unità immobiliari sarà consentito "in deroga alle disposizioni legislative, agli strumenti urbanistici vigenti o adottati e ai regolamenti edilizi". Il segretario del Pd, Dario Franceschini, parte dagli articoli 1 e 2 della bozza di decreto legge del piano casa per criticare il provvedimento che Silvio Berlusconi ha disconosciuto, sostenendo che è da applicare soltanto alle villette, ma che è stato già inviato ai presidenti delle regioni e delle province autonome, all'Anci, all'Upi e all'Uncem. Queste due disposizioni, secondo quanto illustrato da Franceschini, porterebbero alla totale scomparsa delle leggi urbanistiche, dei piani regolatori, dei regolamenti edilizi e di tutte le disposizioni legislative vigenti in materia. Non solo. Ne risulterebbe svilita e calpestata anche la potestà delle regioni e dei comuni ai quali, tra l'altro, in base all'articolo 6, viene relegato l'unico compito di "istituire e aggiornare l'elenco degli interventi effettuati ai sensi del decreto". "Questo non è un piano casa ma un decreto cementificazione che rovinerà l'Italia" ha detto il segretario del Pd invitando il governo a "fare marcia indietro e rivedere il provvedimento". Pur dichiarandosi infatti favorevole al rilancio dell'economia attraverso interventi sul patrimonio edilizio e anche alla demolizione e ricostruzione sulla base dell'efficienza, Franceschini non può accettare che il governo abbia cambiato nuovamente le carte in tavola. Infine, Pier Luigi Bersani ha sollevato la questione economica del cambiamento di destinazione d'uso degli immobili.

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