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"Sacconi: revisioni delle sanzioni"

fonte il Sole 24 ore, M. Bellinazzo / Sicurezza sul lavoro

26/03/2009 - Il Governo vuole tutelare nel modo migliore la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e ritiene che, se vi è stato un limite nelle azioni sin qui condotte, è stato quello di un approccio quasi esclusivamente di tipo formalistico. Questo approccio è prevalso negli anni, non è riferito soltanto al tempo più recente del Governo che ha preceduto quello attuale, ma certamente è necessario avere un approccio di tiposostanziale, come diceva MarcoBiagi, un approccio per obiettivi più che; per sole regole». Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha voluto "anticipare" così la filosofia delle correzioni al Testo unico sulla sicurezza del lavoro che Palazzo Chigi - dopo il pre-consiglio di ieri si appresta a varare domani. Rispondendo alla Camera a un 'interrogazione presentata dall'ex titolare del dicastero del Lavoro, Cesare Damiano, Sacconi ha ricordato come nella scorsa legislatura, la maggioranza di centro-sinistra avesse approvato la riforma delle regole sulla sicurezza (la legge delega n.123/ 07 e relativo decreto legislativo n. 81/08) «in modo frettoloso e soprattutto contrapponendo radicalmente le parti sociali tra loro sono state contrarie a quel testo tutte le organizzazioni dei datori di lavoro, dalla Lega delle cooperative, alla Confesercenti, alla Cna, alle organizzazioni dell'agricoltura agli industriali». Per questo motivo il Governo intende vedere l'attuale Testo unico, individuando soluzioni - restando naturalmente nei vincoli posti della delega - sulle quali si registri il più ampio consenso possibile tra le parti sociali. Sulle sanzioni il ministro del Welfare ha precisato che «il loro impianto resta confermato e la misura delle sanzioni pecuniarie sarà certamente ben al di sopra dell'aggiornamento statistico rispetto alle sanzioni del decreto legislativo n. 626 del 1994, varato dal Governo Berlusconi di allora, che rimane un impianto fondamentale nella regolazione relativa alla salute e alla sicurezza nel lavoro». In ogni caso, dovrebbero essere confermate le due ipotesi di arresto obbligatorio ora disciplinate dal decreto 81 per quanto rimodulate per commisurarle all' effettiva gravità delle infrazioni.

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