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"Quote latte si va verso la fiducia "

fonte Italia Oggi, L. Chiarello / Agroalimentare

28/03/2009 - Lunedì prossimo il governo porrà la fiducia sul decreto quote latte, per come è stato modificato ed emendato dalla commissione agricoltura alla camera. E questa la strada che l'esecutivo vuole imboccare per uscire dall'empasse generata dal provvedimento (dl 4/2009) che sta generando forti tensioni anche in seno alla maggioranza. Del resto, i tempi sono risicati e un ulteriore slittamento dei lavori rende concreta la possibilità che il decreto vada a perdere. La scadenza del dl, infatti, è prevista per il 6 aprile prossimo. E la stessa maggioranza è stata obbligata a concedere un pit-stop al lavoro dei deputati, nel tentativo di trovare una soluzione. E decidere se mandare o meno il decreto a scadenza. Tra l'altro, i 100 emendamenti e i molti ordini del giorno presentati a Montecitorio non sembrano lasciare margini anche a una camera che lavori a tambur battente. Il  timing impone che, una volta chiesta la fiducia lunedì, la camera vada martedì al voto. Poi un rapido passaggio in commissione parlamentare al senato mercoledì, per finire al voto dell'aula, entro giovedì due aprile, ultimo giorno utile per la conversione in legge, visto che palazzo Madama venerdì chiuderà i battenti. Ma non è tutto. Il ministro alle politiche agricole, Luca Zaia, ha riunito a porte chiuse un tavolo dei parlamentari leghisti di Veneto, Lombardia ed Emilia, in seno alle commissioni agricoltura di camera e senato, per studiare un piano B, qualora l'esecutivo dovesse decidere in extremis di non sostenere il provvedimento nella versione licenziata dalla commissione agricoltura di Montecitorio. La task force del Carroccio è impegnata da due giorni a stilare emendamenti tampone, che consentano a Zaia di uscire dalla strettoia politica che lo comprime. Da un lato la protesta degli allevatori che hanno rispettato le regole, o hanno pagato nel tempo le multe, e mal digeriscono l'attuale testo. Dall'altro gli splafonatori storici, riottosi a qualunque ipotesi di rinuncia ai contenziosi accesi sui prelievi non versati. Così, l'ipotesi ultima, per nulla remota, è che gli emendamenti allo studio di Zaia vadano a finire in un maxiemendamento del governo, che punti a disinnescare anche i mal di stomaco interni alla maggioranza. Di cui il sottosegretario alle politiche agricole, Antonio Buonfiglio (An), sembra essere il collettore.

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