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"In Italia ancora nessun rischio ma è partita la corsa ai farmaci "

fonte La Repubblica / Sicurezza alimentare

26/04/2009 - NON c'è allarme per la febbre suina in Italia, ma l'allerta è scattata e la situazione è tenuta costantemente sotto controllo dal ministero della Salute: in una nota diffusa ieri mattina, il dicastero ha fatto sapere che, in contatto con gli organismi europei e internazionali, sta monitorando «ora per ora» l'evolversi dell'epidemia in Messico e negli Stati Uniti.Al momento non sono stati decisi controlli specifici alle frontiere, ma non si esclude un provvedimento del genere se la situazione dovesse peggiorare. Nessuna particolare precauzione è stata finora adottata negli aeroporti per chi proviene dal Messico o dalle altre zone interessate. Il ministero ha comunque voluto specificare che in caso di emergenza l'Italia è pronta a rispondere. Sono già disponibili migliaia di dosi di farmaci, pronte per essere somministrate oltre a milioni di potenziali dosi in polvere: agli istituti specializzati è già stato chiesto di tenersi pronti per incapsularle. Per cercare di fermare la psicosi di un possibile contagio la Confederazione italiana degli agricoltori ha voluto ricordare che l'Italia non importa maiali né dal Messico né dagli Stati Uniti e che sugli allevamenti italiani ci sono controlli molto severi. Ma questo non basta a tranquillizzare la Federconsumatori, che ieri è tornata a chiedere che sia resa obbligatoria per legge l'indicazione in etichetta dell'origine delle materie prime nei prodotti alimentari. Al momento comunque le possibilità di contagio paiono limitate a chi sia stato o sia in questo momento nelle zone interessate: il ministero della salute raccomanda a chi viaggia nelle zone in questione di «evitare di visitare mercati o fattorie e di consumare carne suina non cotta». Si chiede inoltre di lavarsi bene e spesso le mani. Per quanto riguarda i viaggiatori in partenza, il ministero degli Esteri non ha emesso un avviso specifico riguardo all'epidemia, come ha fatto invece la Spagna. Ma sul sito Viaggiaresicuri gestito dalla Farnesina è stata aggiornata la scheda riguardante il Messico, chiedendo a chi si reca in quel paese di «evitare la frequentazione di luoghi pubblici, di riporre particolare attenzione nella cura dell'igiene personale e di rivolgersi a strutture sanitarie in presenza di sintomi influenzali». «A meno di motivi improrogabili si consiglia di rinviare i propri programmi di viaggio in attesa che la situazione sanitaria locale torni alla normalità», conclude la scheda. Le zone considerate più a rischio sono Città del Messico e gli Stati di Sonora, Baja California, Stato del Messico e Oaxaca. (fcaf).

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