27/04/2009 - ROMA - Nervi saldi. Nessun pericolo. Almeno per il momento. I suiniitaliani, insieme a quelli che arrivano dai Paesi Ue, sono sicuramente sani. Agli altri ci pensano i veterinari degli uffici di frontiera che presidiano porti e aeroporti. Ma la psicosi dell'influenza suina, piano piano si diffonde. In attesa di un eventuale vaccino, ancora allo studio, il ministero della Salute dispone di 70 milioni di dosi di antivirali, eredità dell'aviaria. Ma si tratta sempre di un palliativo. Il sottosegretario alla Salute, rassicura: «L'invito è di evitare, per quanto possibile, viaggi nei paesi dove l'influenza ha già prodotto vittime, evitando dif requentare luoghi affollati e seguendo le regole igieniche più elementari».Mettono le mani avanti i produttori del settore suino, memori della stangata subita per la Sars e l'aviaria: «Acquistare carne di maiale e salumi italiani senza cedere alla paura ingiustificata è un atto di buon senso- si legge nell' appello della coldiretti - ma anche un gesto di responsabilità per evitare di far chiudere senza ragione gli allevamenti mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro». Ma se la psicosi è ancora latente tra i consumatori, si sta diffondendo negli aeroporti. Il ministero della Salute è già pronto ad un'eventuale emergenza. In tutti gli scali internazionali sono in allarme i medici ed i tecnici per la prevenzione ed i controlli dei passeggeri. Tutti i casi sospetti verranno esaminati dai centri di infettivologia del sistema sanitario.

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