25/05/2009 - Filippo Leonardi faceva il muratore: prima da emigrato in Germania, poi, dopo essersi separato dalla moglie, di nuovo nella sua città, Catania. Aveva 43 anni. Venerdì hanno trovato il suo cadavere sull'asfalto, a un incrocio del quartiere di San Giorgio, agglomerato di case spesso abusive. Un incidente, si era detto. D'altronde, alcuni «testimoni» avevano raccontato alla polizia di aver visto una Micra travolgere Leonardi e correre via, senza prestare soccorso. Ma Leonardi non è stato una vittima della strada. La sua morte non è avvenuta a causa di un pirata della strada che, in pieno mattino, sfrecciava tra le viuzze di San Giorgio e che l'ha investito. Man mano che passavano le ore, infatti, e si cercavano inesistenti tracce sull'asfalto, e il medico legale esaminava il cadavere, un'altra verità si è fatta largo: Leonardi non è morto lì, tra via Salvia e via Salso, e non è morto per un incidente stradale. Faceva il muratore, anche quella mattina, e sarebbe precipitato da un'impalcatura in un cantiere e abbandonato sulla strada.Lo dovrà accertare la procura, che ha ordinato la perquisizione di alcuni cantieri della zona, tutti abusivi, e disposto il sequestro di una palazzina in costruzione. In uno dei cantieri, infatti, sarebbero state trovate tracce di sangue che, invece, non c'erano sull'asfalto. Peraltro, bisognerà dare una spiegazione al fatto che il cadavere era abbandonato sulla strada, ma si trovava poggiato su un'asse di legno, di quelle usate dai carpentieri per le impalcature, dove le macchie di sangue sono evidenti. I vigili urbani di Catania, che per primi sono intervenuti sul posto, pensano che il muratore possa essere precipitato dal tetto del cantiere abusivo posto sotto sequestro. Anche l'esame del cadavere, su cui verrà eseguita l'autopsia, ha fornito alcune: l'uomo ha il cranio fracassato e fratture nel tronco, nessuna ferita alle gambe, situazione che appare compatibile con una caduta piuttosto che con lo scontro con un'auto.

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