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"il piano casa parte dalle regioni"

fonte il Sole 24 ore, C.Dell'Oste e F. Patti / Edilizia

25/05/2009 - Undici regioni hanno già definito le linee generali e le bozze dei testi normativi. Di legge vera e propria per adesso ce n'è una sola, quella della Toscana, ma gli ultimi giorni fanno registrare una decisa fuga in avanti rispetto al decreto legge di semplificazione edilizia, fermo da settimane alla conferenza stato-regioni.Oltre alla Toscana (analizzata nell'articolo al centro), tre regioni – Veneto, Sicilia e Umbria – hanno varato in giunta un disegno di legge. E altre si aggiungeranno presto: oggi dovrebbe essere la volta di Marche e Piemonte, mentre mercoledì toccherà alla Lombardia. E sono quasi pronti anche i testi di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Lazio. Senza dimenticare la provincia autonoma di Bolzano, che ha scelto di attuare il piano casa delegando alla giunta e ai comuni il compito di fissare i dettagli su ampliamenti e requisiti energetici. E le altre regioni? Non restano certo a guardare – tant'è vero che sono circolate indicazioni sui possibili contenuti delle normative di Puglia e Liguria – ma aspettano di sapere cosa ci sarà nel decreto legge di semplificazione edilizia. Il quadro, infatti, è molto intricato (si veda l'analisi a fianco). È vero che il 1° aprile le regioni hanno siglato un'intesa con il governo impegnandosi entro 90 giorni a varare le proprie leggi per disciplinare gli ampliamenti del 20% e i lavori di demolizione e ricostruzione con premio di cubatura del 35 per cento. Ma è altrettanto vero che la mancata emanazione del decreto legge di semplificazione edilizia– bloccato dal mancato accordo proprio tra stato e regioni – lascia aperta un'incognita su alcune questioni chiave, come i lavori senza Dia e la valutazione ambientale strategica. E sullo sfondo restano due richieste forti da parte delle regioni, ribadite dalla presidente dell'Umbria, Maria Rita Lorenzetti, che coordina il dossier-casa per la conferenza delle regioni: «La possibilità di assumere personale tecnico per effettuare i controlli antisismici e l'estensione del bonus del 55% sugli interventi di messa in sicurezza degli edifici, che non può essere limitato all'Appennino centrale». In attesa che il decreto legge veda la luce, la normativa toscana e i disegni di legge regionale finora messi a punto consentono di capire dove e come sarà possibile intervenire sugli immobili.

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