16/06/2009 - Si preannuncia un dibattito acceso tra Commissione europea e sindacati in materia di valutazione dei rischi nelle piccole imprese. Al centro della polemica alcune anticipazioni relative al documento predisposto dal gruppo di esperti incaricato da Bruxelles di elaborare le linee strategiche in materia di deregulation e riduzione dei costi a favore delle PMI (dal titolo "Migliore regolamentazione nell'Unione europea"). Dopo l'iniziale tam tam delle indiscrezioni di corridoio, le prime valutazioni sulla bozza del testo potrebbero spingere le sigle sindacali a scendere sul piede di guerra. Tra le altre proposte, infatti, il documento auspicherebbe l'esonero per le piccole imprese dalla valutazione dei rischi e, di conseguenza, una sensibile diminuzione delle ispezioni sulla sicurezza. Il testo predisposto - che riguarda in particolar modo la direttiva-quadro del 1989 sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e la direttiva sui cantieri mobili e temporanei - raccomanderebbe, nello specifico, di "tagliare" i controlli del 20% circa, e il tempo dedicato alla valutazione dei rischi dal 30% fino al 100%. L'obbligo di garantire la salute dei lavoratori elaborando, conservando e comunicando informazioni importanti rappresenterebbe "un carico amministrativo e una spesa eccessiva" per le imprese.

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