17/06/2009 - Il nulla osta per i funerali di Vito Donato Pansini, - ventiquattro anni, arriverà solo al termine dell’autopsia, in programma questa mattina alle 13. L’esame autoptico sarà effettuato dal dottor Biagio Solarino Dell’istituto di medicina legale dell’Università presso il Policlinico di Bari nell’obitorio del cimitero di Molfetta, dove si trova il corpo del giovane operaio deceduto in seguito alle gravissime ustioni riportate mentre lavorava nel cantiere di famiglia. Nel frattempo adesso è ufficiale, si indaga per omicidio colposo. Il sostituto procuratore della Repubblica, Giuseppe Maralfa, titolare dell’inchiesta, aperta per accertare le cause dell’incidente costato la vita al giovane e le eventuali responsabilità, ha iscritto nel registro degli indagati il titolare del cantiere, Giuseppe Pansini e almeno altri due nominativi. L’iscrizione di Pansini, zio del papà del giovane deceduto, è un atto dovuto e consente alla parte di nominare eventuali consulenti e di accedere agli atti. Resta sotto sequestro il peschereccio in costruzione nel cui vano ghiacciaia si è sviluppata l’esplosione che ha portato alla morte di Pansini. Rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria anche tutto ciò che, nei momenti successivi all’esplosione, hanno repertato i vigili del fuoco del Distaccamento di Molfetta. Le indagini in corso, tra le altre cose, dovranno stabilire cosa abbia provocato l’esplosione, in pratica se davvero si sia trattato di una leggerezza di Pansini che, in un ambiente saturo di vapori infiammabili, decise di impiegare un flessibile; se il cantiere fosse dotato di tutti i sistemi di sicurezza previsti; se sul cantiere fossero rispettate le norme per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro; perché il vano ghiacciaia non fosse ventilato; perché nel vano ghiacciaia e nelle sue immediate vicinanze ci fossero numerosi flaconi di spray per la coibentazione altamente infiammabili.

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