21/06/2009 - Quindici tonnellate di mais sotto sequestro. Il blitz è stato messo a segno al Consorzio Agrario di Piediripa dal personale del Servizio igiene degli alimenti dell'Asur (zona territoriale di Macerata). L'indagine è finalizzata ad accertare l'eventuale superamento del limite previsto dalla legge per quanto riguarda la presenza delle aflatossine, ovvero delle tossine prodotte principalmente da due tipi di muffe. Queste muffe, in determinate circostanze e in particolari concentrazioni, potrebbero anche avere degli effetti nocivi sugli animali e potenzialmente sull'uomo che consuma i prodotti derivati dalla catena alimentare bovina. Naturalmente tutto è legato alla tipologia delle aflatossine e alla loro concentrazione. Al momento, dunque, è impossibile sbilanciarsi sulle eventuali conseguenze per la salute del mais posto sotto sequestro. Anche da parte degli inquirenti, vista la delicatezza della situazione, il riserbo è massimo. Ora sulla vicenda ha aperto un'inchiesta la procura della Repubblica. Il magistrato titolare dell'indagine disporrà tutti gli accertamenti necessari a delineare i contorni della vicenda. Bisognerà innanzitutto capire se effettivamente il mais sia la causa delle aflatossine riscontrate nel latte e, qualora dovessero essere confermati gli sforamenti delle percentuali previste dal regolamento comunitario, accertare eventuali responsabilità penali.

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