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"Tir investe gruppo di operai, un morto"

fonte La Repubblica, C.Pasolini / Sicurezza sul lavoro

25/06/2009 - ROMA - Morire di lavoro. In continente, tremila chilometri lontano da casa. Investito con altri quattro colleghi da un tir impazzito finito fuori strada. Vittima di una strage continua che ha visto l’anno scorso 1120 morti, 7% in meno del 2007, e migliaia di feriti, di cui 8 solo ieri. Si chiamava Ahmed Nassroune e aveva 57 anni. Nato in Marocco ora viveva in provincia di Vercelli con la moglie che lo aveva raggiunto. Ieri mattina stava lavorando con la squadra di addetti alla pulizia dei bordi della carreggiata sulla A5 Torino – Aosta, quando alle 9,15 un Tir bulgaro all’improvviso ha sbandato. Come un’ondata ha spazzato via tutto quello che ha trovato davanti a sé. Due operai sono rimasti feriti leggermente, due ricoverati, Per Ahmed non c’è stato nulla da fare. Nelle stesse ore un altro immigrato marocchino è rimasto ferito in piemonte – è ricoverato con ustioni sull’80% del corpo – dopo che una macchinario è esploso nella fabbrica Comit in cui stava lavorando. Feriti anche altri operai. Ancora incidenti sul lavoro nel giorno in cui l’Inail presenta dati positivi: calano le morti bianche nel 2008, meno 7% rispetto al 2007. Sono state 1.120, ed è la prima volta dal 1951 che scendono sotto quota 1.200. Calano anche gli infortuni totali (874.940, - 4,1%) ma il miglioramento delle condizioni non riguarda gli occupati stranieri, anzi per loro gli incidenti sono aumentati del 2%, 176 quelli che hanno perso la vita. Statistiche a raccontare tre vite perse ogni giorno e quasi 30 mila le malattie professionali denunciate (più 11 %). Fotografia di un paese in cui il maggior numero di vittime si registra al nord e la strada è il nemico pubblico numero uno (il più della metà degli infortuni mortali). «Resta ancora molto da fare, in primo luogo al Sud, per garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza», ha detto il presidente della Camera Fini. «Soprattutto ora che la crisi economica tende a favorire il ricorso al sommerso e il lavoro irregolare». E a questo proposito Il ministro Sacconi ha annunciato l'idea di una patente a punti per le aziende edilizie in materia di sicurezza, punti che si perdono ad ogni irregolarità. Perché se i numeri calano, non sempre rappresentano la realtà visto che una ricerca della Fillea Cgil dimostra che il 36% dei lavoratori non dichiara infortuni su lavoro per via delle pressioni delle imprese.

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