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"Sacconi: riconsiderare la norma"

fonte Redazione Ambiente & Sicurezza sul Lavoro / Sicurezza sul lavoro

01/07/2009 - In occasione della presentazione del Rapporto annuale INAIL relativamente all'andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nel 2008 in Italia, il Ministro Sacconi ha commentato la proposta di schema di decreto legislativo in questi giorni all’attenzione delle Istituzioni. “Il Governo ha più volte manifestato il proprio impegno - che confermo una volta ancora - ad accogliere positivamente i molteplici suggerimenti e il prezioso lavoro compiuto in queste ore dalle Commissioni parlamentari compenti. In particolare, preso atto delle perplessità manifestate dalle Regioni e dalle parti sociali, nel corso delle audizioni svolte dalle Commissioni parlamentari, rispetto alla cosiddetta presunzione di conformità attribuita ai provvedimenti di certificazione resi da apposite commissioni istituite presso gli enti bilaterali e le Università, manifesto la nostra intenzione di riconsiderare la norma, che certo non intendeva introdurre una presunzione assoluta. Per restare ai principali punti di criticità emersi nel corso dei lavori parlamentari, considereremo altresì con particolare attenzione l’invito a rivisitare la disposizione che disciplina la posizione di garanzia e responsabilità del datore di lavoro, dei dirigenti e dei preposti pur riconfermando l’esigenza di escludere interpretazioni giudiziali che attribuiscano automaticamente al datore di lavoro una responsabilità penale di tipo oggettivo. Fondamentale è anche il contributo delle parti sociali che possono fornire un supporto strategico per innovazioni normative decisive…In questa prospettiva stiamo valutando con attenzione la proposta, proveniente dal settore edile, di uno strumento che consenta la continua verifica della idoneità delle imprese e dei lavoratori autonomi, valutata sulla base delle violazioni alle disposizioni di legge e con riferimento ai provvedimenti impartiti dagli organi di vigilanza. Tale strumento, che è una sorta di “patente a punti”, opera per mezzo della attribuzione alle imprese e ai lavoratori autonomi di un punteggio iniziale che misuri tale idoneità, soggetto a decurtazione a seguito di accertate violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Il venir meno del punteggio, per la ripetizione di violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, potrà determinare l’impossibilità per l’impresa o per il lavoratore autonomo di svolgere attività nel settore dei cantieri edili”.

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