Logo di PrevenzioneSicurezza.com
Giovedì, 30 Maggio 2024
News

"Matteoli:«Verifiche sulla manutenzione del carro deragliato a Viareggio»"

fonte Il Sole 24 ore.com / Sicurezza

01/07/2009 - «Sono in corso accertamenti - ha detto il ministro - per verificare la regolarità delle operazioni di manutenzione effettuate sul carro» deragliato alla stazione di Viareggio e dal quale è uscito il Gpl che ha prodotto l'esplosione. Il carro ha ricordato il ministro, non appartiene a Trenitalia, ma alla società privata Gatx Rail Austria, impresa americana con sede a Vienna. Il ministro ha confermato la sua stima ai vertici di Fs. «I vertici delle Ferrovie dello Stato sono stati nominati dal precedente Governo e godono della stima di questo Governo». Non è vero, ha detto Matteoli, «come sostenuto da alcuni parlamentari», che l'incidente sia da addebitare alla limitatezza delle risorse destinate alla manutenzione e alla sicurezza della rete ferroviaria, scelta che sarebbe dettata dalla volontà di investire solo nell'alta velocità. «Chi vi parla - ha detto Matteoli - ha sempre dato priorità alla sicurezza della rete e degli impianti e ciò è ampiamente testimoniato dalle risorse destinate per tale finalità nei piani delle Ferrovie dello Stato». Il ministro ha anche precisato di essere in contatto, sin da ieri, con il commissario europeo ai Trasporti Tajani per un approfondimento su strumenti che garantiscano il trasporto di merci pericolose. Matteoli ha espresso «un ringraziamento particolare ai vigili del fuoco che, ancora una volta, hanno dimostrato efficienza e abnegazione». È stata già nominata già ieri una commissione d'inchiesta per appurare i fatti . Il ministro ha anche riferito sulle deviazioni subite dal traffico ferroviario e ha assicurato il massimo impegno del governo per affrontare l'emergenza e per la ricostruzione integrale degli edifici danneggiati.

Segnala questa news ad un amico

Questa news è stata letta 605 volte.

Pubblicità

© 2005-2024 PrevenzioneSicurezza.com. Tutti i diritti sono riservati.

Realizzato da Michele Filannino