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"Veneto, via al Piano casa. Aumenti fino al 40 per cento"

fonte Il Corriere della sera, R.Rizzo / Edilizia

02/07/2009 - Da ieri, il Veneto è la prima regione amministrata dal centrodestra ad aver approvato il testo di legge «Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e per l'utilizzo dell'edilizia sostenibile», meglio conosciuto come «piano casa», il provvedimento per il rilancio dell'edilizia abitativa voluto dal governo di Silvio Berlusconi. Dopo le giunte regionali di centrosinistra di Toscana, Umbria e Emilia-Romagna (oltre alla provincia autonoma di Bolzano), tocca dunque al Veneto. In Giunta il confronto è stato duro ed è durato pi di due mesi. Alla fine il provvedimento è passato con i voti della maggioranza di centrodestra, l'astensione del centrosinistra e il voto contrario di Rifondazione Comunista, Pdci e Verdi. Il testo approvato dalla giunta Galan contempla alcune modifiche, d'intesa con l'opposizione, alla deregulation in materia prevista dal governo. Innanzitutto, solo la prima casa potrà essere ampliata (del 20%), compreso l'evéntuale recupero dei sottotetti, a patto che non sia ubicata nei centri storici o in aree di modificabilità assoluta. Sempre del 20% si potranno ampliare immobili non residenziali, percentuale che sale al 30 per interventi di abbattimento e ricostruzione di edifici residenziali e non, e al 40 se si utilizzano tecniche di edilizia sostenibile e fonti di energia rinnovabili. Inoltre, è stato introdotto il principio di silenzio-diniego dei Comuni che, entro il 30 ottobre 2009, dovranno decidere se e con quali limiti applicare la nuova legge. In caso di mancato pronuncia- mento, la Giunta regionale nominerà un commissario per far deliberare l'amministrazione comunale.Sul fronte politico, vista da destra, come da sinistra, una mezza vittoria Soddisfatto ma senza eccessivo entusientusiasmo il presidente del Veneto Gianfranco Galan (Pdl): «Il voto era atteso perché consente, nonostante tutto, il rilancio di un settore davvero importante per la nostra economia. Ma se penso alle settimiane trascorse da quando questa proposta è stata approvata in sede di Giunta regiLonale e il momento in cui, seppur modificata, è stata varata non posso non rilevare il danno che il ritardo ha sicuramente causato al- l'occupazione e all'economia veneta Oltretutto in un periodo storico di certo non fiori- consigliere regionale dei Verdi vede il bicchiere mezzo pieno: «Abbiamo limitato i danni. L'esclusione dei centri storici, il limitare la costruzione di capannoni solo nelle zone previste, aver reintrodotto la centralità dei Comuni, cosa che la legge voleva escludere, sono punti importanti. Resta tuttavia il giudizio negativo su questo tipo di strumento. Non è solo il pericolo di eventuali abusi edilizi. Si tratta di una legge inaccettabile che va in deroga ai provvedimenti urbanistici e a tutela del territorio». La Lega Nord, tramite il vicecapogruppo in Consiglio regionale Roberto Ciambetti, promette di fare da garante contro gli abusi edilizi: «Il piano casa rappresenta un primo passo per il rilancio dell'economia. Ora vigileremo affinché non avvenga una cementificazione del territorio». Sulla stessa lunghezza d'onda il consigliere regionale del Pdl Raffaele Zanon:«La nuova legge permetterà ampliamenti ma senza colate di cemento selvagge perché l'ultima parola spetterà ai Comuni ma anche agli organi di controllo come la sovrintendenza o gli enti di tutela».

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