Logo di PrevenzioneSicurezza.com
Giovedì, 30 Maggio 2024
News

"Ogm, L'Europa ora tentenna"

fonte Italia Oggi, L. Chiarello / Agroalimentare

03/07/2009 - Se da un lato José Manuel Durao Barroso, presidente ella Comniissione Ue, in attesa della sua probabile riconferma, sembra voler congelare tutti i dossier controversi sugli ogm, dall'altro il ministero dell'ambiente svizzero ha scelto di prorogare di tre anni la moratoria «per un'agricoltura senza ogm»,in scadenza a novembre2010. Così da disporre di più tempo per acquisire conoscenze scientifiche in materia. Nel mezzo, c'è l'Italia, ancora in attesa di una normativa completa che regolamenti il transgenico. Di regole che, secondo quanto chiesto ieri in audizione al senato da Andrea Vergati, componente di giunta Confagricoltura, consentano di sperimentare in pieno campo e far coesistere colture ogm e convenzionali. Di più. La confederazione presieduta da Federico Vecchioni, da sempre aperta al transgenico, ha fatto notare a palazzo Madama, come nulla si muova nel Belpaese, nonostante sulla sperimentazione ci sia da novembre un'intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni: «il perdurare del vuoto legislativo e la chiusura alla coltivazione o anche alla sperimentazione di sementi ogm non fermano l' import di prodotti transgenici, ha detto Vergati. Del resto le cifre sciorinate da Conflagri in senato parlano chiaro: il 70% della soia e un quarto del mais mondiali sono ogm; e l'Italia importa il 92% di soia e l'11,5% di mais. Diversa, invece, la posizione della Confederazione produttori agricoli (Copagri), anch'essa in audizione davanti alle commissioni riunite VII (istruzione e ricerca) e IX (agricoltura) di palazzo Madama, rappresentata dal vicepresidente vicario, Alessandro Ranaldi, e dal vicepresidente, Mario Serpillo. «Copagri non si oppone al cammino del progresso tecnologico», ha detto Serpillo, «ma, in un ambito il cui governo economico è affidato a un oligopolio di multinazionali, ribadisce l'invalicabilità delle garanzie di sicurezza alimentare e del principio di precauzione». Intanto a Bruxelles, si diceva, Barroso ha bloccato ogni placet agli ogm. A sostenerlo sono fonti comunitarie e ong ambientaliste. Voci che si rincorrono nel giorno successivo alla pubblicazione, da parte dell'Autorità europea di sicurezza alimentare (Efsa), di un parere positivo sulla riautorizzazione del mais transgenico Monsanto Mon 810; un ogm già coltivato nell'Ue (specie in Spagna). Sulla base della favorevole valutazione dei rischi rilasciata dall'Efsa, la Commissione dovrebbe ora proporre ai 27 stati Ue l'approvazione alla coltivazione del Mon 810 per altri dieci anni. Placet che solo una maggioranza qualificata contraria degli stati membri potrebbe bloccare. L'Efsa, poi, ha dato parere positivo anche su un altro ogm: la patata Amflora del gigante chimico tedesco Basf, contenente un gene di resistenza agli antibiotici controverso per la comunità scientifica. Anche su questo punto la Commissione Ue deve proporre una decisione ai 27, ma il dossier è scottante e il parere Efsa ha aspetti controversi. Sullo sfondo resta la questione delle regole Ue per l'approvazione degli ogm: 11 stati membri hanno chiesto la settimana scorsa, su iniziativa dell'Austria, di modificare questo norme, così da lasciare ai soli governi nazionali la responsabilità di decidere se consentire o meno la coltivazione sul proprio territorio di piante ogm, già autorizzate a livello comunitario. Il dossier è sul tavolo del commissario europeo all'ambiente, Stavros Dimas, che ha chiesto uno studio sulla possibilità (prevista dalla legislazione europea, ma mai attivata finora) che anche «motivi socio-economici», al di là delle valutazioni di rischio scientifiche Efsa, possano essere utilizzabili per negare coltivazioni ogm. Le conclusioni dello studio saranno rese note in autunno.

Segnala questa news ad un amico

Questa news è stata letta 944 volte.

Pubblicità

© 2005-2024 PrevenzioneSicurezza.com. Tutti i diritti sono riservati.

Realizzato da Michele Filannino