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"Piani casa a lungo termine "

fonte Il Sole 24 ore, L.Mazzei / Ambiente

05/07/2009 - Il piano casa cambia volto e a trasformarlo sono soprattutto le Regioni di centro-sinistra. Da strumento anti-crisi finalizzato a spingere i privati a realizzare nuovi interventi edilizi per dare ossigeno al settore delle costruzioni, sta diventando uno strumento a regime di governo del territorio.L'obiettivo è quello di usare la logica premiale (bonus cubature) per aumentare l'efficienza energetica, realizzare l'adeguamento antisismico e riqualificare il patrimonio edilizio, sia residenziale che non residenziale. Finora solo Toscana, Umbria, Emilia Romagna e Veneto hanno attuato l'intesa Stato–Regioni (la provincia di Bolzano ha adottato una delibera con valore di legge). Un avvio lento (il termine era il 30 giugno) anche dovuto al mancato varo del decreto legge di semplificazione delle procedure edilizie. Ma negli ultimi giorni le autonomie hanno accelerato il passo: la Lombardia è in dirittura d'arrivo ( il sì definitivo dovrebbe arrivare martedì 7 luglio), le Giunte di Puglia e Marche hanno varato i Ddl (portando ad 8 il numero dei provvedimenti che hanno ricevuto il primo via libera) e anche Lazio e Liguria si apprestano a farlo in settimana. Due (Umbria ed Emilia Romagna) delle quattro regioni che hanno già tagliato il traguardo hanno però “ripensato” il piano casa, adeguandolo alle proprie esigenze e rendendolo strutturale. Un'impostazione seguita anche dai Ddl di Valle D'Aosta e Friuli Venezia Giulia. Il Veneto, più fedele alla filosofia originaria, ha comunque graduato i bonus volumetrici in caso di demolizione e ricostruzione: l'incentivo del 30% sale al 40 per gli interventi realizzati in bioedilizia o con risparmio energetico e arriva al 50 se ricompresi in un piano attuativo approvato dal Comune. La Lombardia ha alzato il premio dal 30 al 35%se la sostituzione dell'edificio è «accompagnata da un congruo equipaggiamento arboreo ». In Toscana gli incentivi sono legati a parametri energetici molto severi ma non è prevista gradualità.Sono state Umbria ed Emilia Romagna, due Regioni di centro- sinistra, a "sfruttare" al massimo la logica premiale del piano casa, rendendola un sistema di governo delle trasformazioni edilizie. In Emilia Romagna, far diventare il sistema dei bonus volumetrici un meccanismo a regime è compito dei Comuni. Il bonus del 20% per ampliare edifici abitativi fino a 350 mq (tetto 70 mq) sale al 35% (con tetto 130 mq) se il rispetto dei requisiti energetici fissati dalla delibera 156/2008 riguarda l'intero edificio. Stesso discorso se, nei Comuni a media sismicità, si provvede all'adeguamento sismico di tutta la struttura. E identica è la logica che presiede ai premi volumetrici per demolizioni e ricostruzioni: l'aumento del 35%può arrivare al 50 se ad essere abbattuti sono immobili incongrui o collocati in aree tutelate che vengono delocalizzati in altre zone. Necessario comunque raggiungere un livello di prestazione energetica superiore del 25% a quello previsto dalle norme regionali. Tutti questi bonus operano fino al 31 dicembre 2010. Ma i comuni dell'Emilia Romagna possono invece introdurre premi strutturali che non riguardano solo gli edifici abitativi ( che la legge ammette in maniera molto limitata) ma anche il non residenziale. «Abbiamo rafforzato un sistema che prevede premi di cubatura in cambio di qualità – dice Gian Carlo Muzzarelli, assessore alla Programmazione e sviluppo territoriale dell'Emilia Romagna – rendendolo strutturale».Sulla riqualificazione delle aree industriali ha invece puntato l'Umbria. In questo caso sono gli edifici artigianali e industriali a poter godere, di un incentivo del 20% ( sia per ampliamenti che per demolizioni e ricostruzioni) se gli interventi vengono realizzati attraverso un piano attuativo, interessano una superficie di almeno 20mila metri quadrati e prevedono la riqualificazione architettonica e ambientale di aree e immobili. Si tratta di un premio strutturale che punta al rispristino di zone vaste, così come senza scadenza è l'incentivo del 35% per la demolizione e ricostruzione di almeno tre immobili compresi in un piano attuativo.

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