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"Schiacciato da una lastra di marmo"

fonte L'Arena, A. vaccari / Sicurezza sul lavoro

17/07/2009 - Sant'Ambrogio. Morto, schiacciato sotto una lastra di marmo che stava portando a far lavorare in una ditta. Morto davanti agli occhi di altri dipendenti che ieri pomeriggio per lo choch non riuscivano a spiegare ai carabinieri di Peri arrivati sul posto che cosa fosse esattamente accaduto. Andrea Puccini, 35 anni, nato a Modena, ma residente con la sua compagna in via Chiesa Vecchia a Sant'Ambrogio di Valpolicella è deceduto ieri pomeriggio verso le 14 nel piazzale della ditta La Costa Marmi, in via Strada del marmo a Volargne. Lui era un dipendente di un'altra ditta, la Girasole, che si trova a meno di un chilometro dal luogo della tragedia. Aveva caricato assieme ad altri colleghi il lastrone che doveva diventare mattonelle e poi s'era messo alla guida di quel furgone. Arrivato nel piazzale ha sganciato le catena assieme agli altri, e poi è accaduto l'imprevedibile. «È l'abitudine che ci fa ammazzare», ha detto un operaio davanti al portone mentre i 36 gradi di caldo scioglievano gli abiti addosso. I dipendenti della ditta hanno preso un grosso ombrellone e l'hanno piazzato a riparare quel corpo senza vita coperto da detriti. È stata chiamata Verona Emergenza, il 118 ha inviato l'elicottero, ma Andrea è rimasto schiacciato dalla vita in su. Quella lastra di marmo non gli ha lasciato scampo. La notizia è arrivata subito ai suoi titolari, che si sono precipitati nell'altra azienda. Altri colleghi sono andati a casa di Nadia, la compagna di Andrea. Vivevano in un bel rustico ristrutturato, da cinque anni. Lei originaria di Milano era venuta a vivere qui 9 anni fa, lavora come inpiegata a Bussolengo, lui è arrivato a Sant'Ambrogio dopo quattro anni. Insieme hanno una bimba di tre anni che in questi giorni è a Milano con i nonni. Dovrà essere forte Nadia adesso, ancora più di quanto non lo sia stata fino adesso nel combattere la sua malattia che l'ha lasciata tanto stanca. Anche per questo la bambina in questi giorni è da nonni, per dare modo alla mamma di riposare un poco. Ieri pomeriggio la donna era circondata dall'affetto di tanti amici. Disperate anche le sue vicine di casa. Nel tratto di via Chiesa Vecchia dove abitava Andrea ci sono tante donne anziane e ieri pomeriggio piangevano per la morte di quest'uomo «tanto gentile e premuroso». «Lo incrociavamo sempre, andava a prendere il pane, chiedevamo notizie di Nadia», raccontano, «meno male che la piccola è da nonni. È affezionatissima al padre, quando lui era a casa non poteva fare un passo senza che la bambina gli stesse dietro». Tra una quindicina di giorni il Girasole, l'azienda dove Andrea lavorava avrebbe chiuso per ferie, un pugno di giorni ancora. E invece ieri pomeriggio un imprevisto gli ha stroncato la vita. Saranno i carabinieri assieme ai tecnici dello Spisal che adesso dovranno capire se qualcuno abbia commesso un errore, se c'è stato un cedimento strutturale delle catene che sorreggevano le lastre o chissà cos'altro. I tecnici assieme ai carabinieri faranno la ricostruzione dell'incidente. La salma di Andrea è stata portata all'istituto di medicina legale, il procuratore di turno dovrà decidere se disporre l'autospia. Dettagli tecnici che poco cambiano questa tragedia familiare.

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