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"Londra, stop agli imbarchi per chi ha i sintomi del virus"

fonte la Repubblica, M. Reggio / Salute

20/07/2009 - ROMA - Da ieri i passeggeri che partono sui voli British Airways e Virgin potranno essere lasciati a terra negli aeroporti inglesi nel caso presentassero i sintomi della nuova influenza. E sempre in Gran Bretagna infuria la polemica dopo l’invito da parte del National Childbirth Trust, il maggior ente britannico di assistenza a gestanti e neonati, di rinviare le gravidanze. Dall’Inghilterra sono tornati ieri i diciannove studenti della scuola media Virgilio di Peschiera Borromeo che avevano contratto il virus durante un viaggio di studio in Inghilterra. A tutti, All’arrivo a Malpensa, è stata misurata la febbre. «I ragazzini stanno bene, non ci sono prove che siano stati contagiati» dice Alberto Germani, dirigente del ministero della salute che li ha accolti in aeroporto. «Non sono untori, basta con questo clamore» dice il preside Giuseppe Facciorusso. Gli studenti, raggiunta Milano, si sono messi a piangere quando c’è stato il saluto di commiato. Ma nessuno di loro ha confessato agli amici e ai dirigenti di aver avuto paura. Più sconvolti, invece, i genitori. «Il terrore è stato creato dai media» lamentano, pur confermando di aver trascorso momenti difficili nei primi giorni. I ragazzi sono stati fatti salire sui pulmini senza contatti con nessuno. Oggi i diciannove contagiati, ma anche i sei che invece non hanno avuto la febbre, potranno farsi sottoporsi a una visita rassicurante all’ospedale San Raffaele. In Inghilterra intanto infuriano le polemiche. Il National Childbirth Trust ha invitato a rinviare i concepimenti «fino al superamento dell’allerta pandemia». Immediata la replica del Royal College of general practitioners di Londra: «Un allarmismo eccessivo che diffonde un senso di isteria e di panico». Nel frattempo il ministero della Sanità inglese, criticato dalla gran parte dei quotidiani per la gestione dell’emergenza, sta per rendere pubbliche nuove linee guida per fronteggiare la pandemia e tra queste i rischi da evitare per i bambini e le donne incinte. In attesa del vaccino, che dovrebbe essere pronto il prossimo ottobre, le autorità sanitarie inglesi danno fondo alle scorte dei farmaci antivirali. In Italia tiene banco la discussione tra gli esperti sulla necessità o meno di rinviare l’apertura dell’anno scolastico. «L’eventuale decisione di un rinvio per l’apertura delle scuole - afferma, uno dei maggiori esperti italiani di Igiene pubblica - potrà essere presa solo a ridosso dell’avvio dell’anno scolastico». Per Gaetano Maria Fara, ordinario di Igiene e sanità pubblica alla Sapienza di Roma «un rinvio per le scuole non sarebbe in ogni caso una misura risolutiva, perché ci sono moltissimi altri luoghi di aggregazione». Critico anche l’immunologo Fernando Aiuti: «La chiusura delle scuole sarebbe inutile e impraticabile poiché dovrebbe durare alcuni mesi». Da oggi, intanto, dopo alcuni giorni di stop senza spiegazioni, verrà riattivato il numero verde 1500, dove dalle 8 alle 20, i medici risponderanno alle domande dei cittadini sulla nuova influenza.

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