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"Una legge per riconoscere gli alimenti"

fonte Il corriere della sera, S. D. S. / Sicurezza alimentare

20/07/2009 - Da dove provengono gli alimenti che arrivano sulle nostre tavole? Per garantire una affidabile tracciabilità dei prodotti - ovvero l'individuazione dell'intera filiera produttore-consumatore -, l'assessore regionale all'Agricoltura, Daniela Valentini, ha avanzato una proposta di legge che prevede la creazione di un marchio regionale per tutti i prodotti di qualità del Lazio. Una normativa che garantirà al consumatore le informazioni sulle materie prime utilizzate, l'identità degli operatori coinvolti, le metodologie di produzione, se il prodotto è commercializzato allo stato fresco o meno. Per ottenere il marchio, i prodotti dovranno possedere alcuni requisiti qualitativi: devono essere obiettivi, misurabili e verificabili. Caratteristiche che garantiranno la sicurezza dei prodotti agricoli laziali, migliorando al contempo la competitività delle imprese e valorizzando i territori di produzione. L'adesione al marchio è volontaria. La legge prevede inoltre aiuti alle imprese e alle associazioni dei produttori che adottano sistemi di certificazione di qualità. E grande attenzione, è riservata al tema degli Ogm. Nella concessione degli aiuti avranno priorità le filiere di produzione che non utilizzano organismi geneticamente modificati. La Regione organizzerà anche programmi di educazione alimentare nelle scuole e corsi per assaggiatori dei prodotti tradizionali del Lazio (354 le produzioni tipiche registrate): «È molto importante sapere da dove vengono i prodotti che arrivano sulle nostre tavole - spiega l'assessore Daniela Valentini - chi e come li produce e quali sono le loro qualità. Con questa nuova legge vogliamo rispondere a un bisogno, sempre più sentito, di sicurezza alimentare e al tempo stesso sviluppare l'economia agricola ed agroalimentare». Un provvedimento che avrà risvolti concreti per gli acquirenti: «Inoltre il consumatore - continua Valentini - avrà prodotti d'eccellenza al minor costo possibile, perché intrecciando politiche di filiera e tracciabilità la nostra produzione troverà maggiori sbocchi di mercato». Dalla Pisana, una mission confermata: «La legge permetterà infine - conclude l'assessore - di continuare a promuovere e valorizzare i territori del Lazio attraverso i loro prodotti».

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