31/07/2009 - (ASCA) - Roma, 31 lug - ''L'insegnamento della sicurezza sul lavoro nelle scuole risponde ad una richiesta che l'Ugl avanza da sempre per contribuire concretamente al radicamento di una cultura della sicurezza nel nostro paese''.Lo dichiara il segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini. ''Si tratta - spiega Polverini - di un'iniziativa fondamentale che puo' dare il via a quella rivoluzione culturale indispensabile per combattere le morti e gli incidenti sul lavoro. Piu' volte anche il Capo dello Stato si e' richiamato all'esigenza di una maggiore cultura della sicurezza e l'Ugl ha proceduto a raccogliere le firme per una petizione popolare proprio per fare in modo che la sicurezza sul lavoro fosse materia dei programmi scolastici. Il progetto prevede di iniziare dalle scuole medie e superiori, ma crediamo che si possa fare anche di piu', iniziando gia' dalle scuole elementari. La formazione e l'informazione per contrastare gli infortuni sul lavoro, infatti, non puo' e non deve riguardare solo i lavoratori di oggi, bisogna investire sui giovani, sui lavoratori e i datori di lavoro di domani, e in questo senso la scuola svolge una funzione essenziale''. ''Il fenomeno drammatico delle morti e degli incidenti sul lavoro, ancora sin troppo diffuso nel nostro paese, richiede fermezza e rigore - continua - e accanto a una concreta cultura della sicurezza, occorre procedere sulla via di norme severe, sanzioni adeguate e controlli capillari''. In questo senso, conclude il segretario generale dell'Ugl ''per quanto riguarda le correzioni apportate al Teso Unico e' importante che, recependo le indicazioni del sindacato, sia stata riscritta la norma salva manager, la certezza delle responsabilita' non puo' avere deroghe, e sul contrasto agli infortuni sul lavoro non si deve abbassare la guardia. Finche' continueremo a contare morti nei luoghi di lavoro, infatti, non potremo dirci un Paese davvero civile''.

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