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""Virus A, pronte 500mila dosi di vaccino""

fonte la Repubblica, M. Reggio / Salute

07/09/2009 - ROMA-«Un primo stock di 500 mila dosi del vaccino per l'influenza A è già disponibile. Non possono essere ancora utilizzate perché manca l'autorizzazione e la registrazione dell'Emea, l'Agenzia europea del farmaco. Appena avremo il via libera da parte dell'Emea, inizieremo la campagna di vaccinazione che riguarderà 8 milioni e seicento mila italiani,. Il vice ministro alla Salute Ferruccio Fazio tira un sospiro di sollievo, dopo settimane di polemiche la prima fase della vaccinazione di massa sembra alle porte. «Le due aziende che lavorano per noi alla preparazione del vaccino contro l'influenza A ci hanno assicurato che le dosi saranno tutte disponibili entro il15 novembre - prosegue Fazio - ma c'è la reale possibilità che il tutto venga anticipato al 15 ottobre. E sarebbe un gran vantaggio rispetto alla diffusione della pandemia che dovrebbe avere il suo picco tra il18 dicembre ed il 18 gennaio del prossimo anno. A questo punto i genitori si tranquillizzino: potranno mandare i loro figli a scuola senza alcuna ansia, anche perché è stato organizzato un capillare sistema di monitoraggio per limitare al massimo i rischi». Restano, comunque, due punti interrogativi. E non di poco conto: le donne in gravidanza ed i ragazzi sotto i 18 anni sono le persone più a rischio. Ma, per loro, i test clinici sono ancora molto indietro. Cosa fare? «Abbiamo chiesto come comportarci al Consiglio superiore di sanità, composto dai maggiori esperti italiani - risponde Fazio – e mercoledì prossimo, nel corso della riunione settimanale dell'unità di crisi dovremmo avere una risposta. Alla fine, comunque, la responsabilità se la dovrà assumere il governo». A che punto sono i test clinici? li stiamo facendo, ma ci vorrà del tempo- risponde Rino Rappuoli, direttore del centro ricerche vaccini Novartis di Sienama se prendiamo ad esempio i test del vaccino autunnale riscontriamo che non ci sono pericoli per queste due fasce di popolazione. La decisione finale spetta comunque ai governi che stanno organizzando la campagna vaccinale». Sulla pandemia influenzale è intervenuto anche il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier: «La probabilità che il virus perniciosa è nelle mani di chi non applica la prevenzione, ma soprattutto di chi non si vaccinerà, in particolar modo i giovani. Con l'arrivo dei primi freddi le misure adottate fino ad ora per evitare il contagio non saranno più sufficienti e sono proprio i giovani a non avere il sistema immunitario pronto a difendersi» . Concorda Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università statale di Milano, secondo cui occorre evitare che proprio i giovani, che frequentano le scuole e che hanno una vita sociale intensa, diventino gli «untori, una vera e propria bomba biologica». Il 40 per cento dei casi di influenza, ricorda Pregliasco, avviene proprio nella fascia tra zero e 14 anni. Chiede invece la priorità per le donne in gravidanza il ginecologo Silvio Viale, perché «devono poter potenzialmente proteggere anche i neonati».

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