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"Nei cantieri piemontesi meno morti e infortuni"

fonte La stampa, M. Cassi / Sicurezza sul lavoro

10/09/2009 - Torino - Si muore meno, soprattutto nei cantieri piemontesi e soprattutto in quelli degli artigiani. Lo sostiene la Confartigianato che ha elaborato alcuni dati dell’Inail per lanciare in iniziativa di prevenzione: 25 mila libretti e 25 mila cd - realizzati con l’istituto - nei quali si spiega in sei lingue - italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo e romeno - come proteggere la propria nei cantieri. Con vignette e disegni si analizza ogni farse della attività di un cantiere, i vari macchinari, e si indica con un «sì» o un «no» il comportamento corretto. La scelta di realizzare l’opuscolo in sei lingue è stata fatta perché - come spiega il direttore dell’Inail, Pietro Spadafora - «in Piemonte i lavoratori stranieri, ormai molto presenti nei cantieri, sono più esposti agli infortuni sul lavoro di quelli italiani». E Giuseppe Balestra della Confartigianato ritiene che «la sicurezza non è soltanto un valore in sé e un obiettivo da perseguire, ma rappresenta anche un forte elemento per l’integrazione nel lavoro». In Piemonte nel 2008 c’è stata una riduzione del numero di infortuni pari al 4,7%, in linea con il dato nazionale che registra una diminuzione del 4,1%. In valori assoluti, nella regione si è passati dai 73.129 infortuni denunciati nel 2007 ai 69.669 del 2008; in controtendenza solo gli infortuni che avvengono lungo il tragitto casa-lavoro-casa, che sono aumentati del 5,1%. Da un’analisi più dettagliata emerge che l’89,6% degli infortuni avviene nel settore industria e servizi, il 7 si verifica in agricoltura e il rimanente 3,4 tra i dipendenti pubblici. Ma la vera perla è il calo degli infortuni nelle costruzioni e nelle industrie manifatturiere, che rispetto al 2007 fanno registrare una diminuzione rispettivamente del 13,5 e del 13,2%. E l’andamento positivo riguarda tutte le province del Piemonte, con risultati particolarmente positivi per Vercelli dove la flessione è arrivata al 10,3%. Come è ovvio per il loro peso numerico, le province dove avviene il maggior numero di infortuni sono quelle di Torino, con 33.516 infortuni e di Cuneo, con 11.725 infortuni. Gli incidenti mortali sono passati dai 105 del 2007 ai 74 del 2008, di cui 69 nell’industria e servizi e 5 in agricoltura. Per quanto riguarda le modalità dell’evento, 18 casi mortali si sono verificati nel tragitto casa-lavoro. Molto soddisfatto dei risultati ottenuti è il prefetto Paolo Padoin che ha ricordato come a Torino funzioni da cinque anni un Osservatorio sulla sicurezza sul lavoro. Dice: «Il calo maggiore si è verificato tra il 2007 e il 2008 credo anche grazie all’opera di sensibilizzazione dell’Osservatorio che svolge attività anche nelle scuole».

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