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"Cibo-spazzatura, basta spot per i bimbi: accordo tra governo e tv spagnole"

fonte il corriere della sera, E. Rosaspina / Sicurezza alimentare

08/09/2009 -
MADRID – Patto d’onore tra le tivù spagnole contro l’obesità infantile: nessuna ospiterà più spot pubblicitari che invoglino i bambini a ingozzarsi di cibo-spazzatura. Nessuna, tranne TVE, la rete pubblica, che però a fine anno uscirà completamente, per legge, dal mercato pubblicitario. La decisione è stata presa dalle altre emittenti, regionali e private, e formalizzata in un accordo con il ministero della Sanità, per combattere le cattive abitudini alimentari dei bambini spagnoli.
MINORENNI OBESI - Le statistiche segnalano che il 19% dei minorenni sono in sovrappeso e per il 9% dei casi si può parlare addirittura di obesità. Colpa di merendine, bibite, fuori pasto, propagandati da personaggi famosi, reali o fittizi, e presentati come benefici serbatoi di energia per diventare più alti, più forti o più intelligenti. Non sarà censurato alcun prodotto specifico, ma non saranno più ammessi messaggi ingannevoli o che incitino a un consumo smisurato di golosità poco salubri. E i protagonisti dell'annuncio non possono rivolgersi direttamente ai piccoli spettatori. Gli spot dovranno essere chiaramente separati dai programmi infantili e non dovranno cercare di far leva sulle fantasie dei bambini. Un tentativo di autoregolamentazione era già stato concordato quattro anni fa dalle grandi industrie alimentari, ma il nuovo accordo affida ai responsabili televisivi il dovere di vigilare sul contenuto delle reclame. Verificare che il linguaggio usato per presentare i cibi "pericolosi" sia semplice e chiaro, senza ambiguità e senza l’accompagnamento di immagini che possano spaventare i più piccoli. La supervisione del rispetto degli accordi spetta all’Agenzia spagnola per la sicurezza alimentare. E per chi sgarra sono già state stabilite sanzioni che vanno da un minimo di 6.000 a un massimo di 180.000 euro. Le reti spagnole hanno accettato le condizioni, ma si sono lamentate della deroga concessa proprio alla tivù di stato: TVE non avrà più interruzioni pubblicitarie a partire da gennaio, poiché il governo ha studiato altre forme di finanziamento, ma l’ultimo quadrimestre dell'anno è quello più ricco di pubblicità rivolta all'infanzia, prima della riapertura delle scuole e in vista del Natale.

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