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"Zootecnia verso il blocco. per lo stop ai mangimi ogm"

fonte il Sole 24 ore, E. Diffidenti / Agroalimentare

12/09/2009 - ROMA L'Europa rischia di rimanere senza mangimi fino a marzo 2010. A lanciare l'allarme è il commissario europeo all'Agricoltura, Mariann Fischer Boel, secondo cui il black out sarebbe determinato dall'import di farine vegetali contaminate con varietà Ogm non ancora autorizzate e, dunque, mutilizzabii. Le prime avvisaglie della crisi sono stata registrate in piena estate quando nei porti tedeschi, spagnoli e danesi sono state sequestrate 200mila tonnellate di soia provenienti dagli Usa: erano state rinvenute tracce di mais Ogm Mon 88017 ancora in fase istruttoria e, dunque, senza il permesso di circolare. Non è la prima volta che scattano i sigilli ma quest'anno il problema contaminazione, secondo il commissario Ue, potrebbe assumere proporzioni insostenibili per la zootecnia europea deficitaria del 75% di proteine vegetali. In Argentina, infatti, tralizionale serbatoio di soia Ogm per l'Europa e l'Italia, la siccità ha faicidiato i raccolti di circa un terzo. La materia prima disponibile è poca e, tra l'altro, è da condividere con la Cina che nell'ultima stagione ha importato 40 milioni di tonnellate di soia contro le 34 dell'Europa e le 4 dell'Italia (deficitaria al 95%). Secondo gli esperti, dunque, bisognerà bussare alle porte di Stati Uniti e Canada. «Ma nel Nord America spiega Lea Pallaroni, segretario generale di Assaizoo - si coltivano anche varietà non ancora autorizzate da Bruxelles. E i sequestri estivi hanno bloccato le spedizioni dai porti americani causando i primi problemi ai mangimific iper le forniture di ottobre e novembre». Per scongiurare la dieta forzata agli allevamenti il commissario Ue ha chiesto ai 27 ministri agricoli di accelerare l'approvazione dei mais Ogm Mon 88017 e Mir 604 che hanno già ottenuto un parere scientifico positivo. Tuttavia, seguendo uno schema ormai consolidato, la richiesta non riesce a trovare né una maggioranza a favore né una contraria, con il conseguente allungamento dei tempi. L'industria, invece, chiede di introdurre una soglia di tolleranza, la stessa già prevista per un periodo transitorio (scaduto a novembre 2007) che autorizzava una contaminazione dello 0,5% per le varietà non ancora approvate ma con un parere scientifico positivo. «Pu essere una soluzione a breve termine sottolinea Lea Pallaroni - in attesa che l'Ue risolva una volta per tutte il problema delle autorizzazioni asincrone (veloci inAmerica, lente in Europa)». Il presidente dell'Associazione italiana allevatori, Nino Andena, tuttavia, invita alla cautela. «Al momento - dice - non vedo emergenze particolari».

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