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"Frodi alimentari da record"

fonte il Sole 24 ore, M. Del Barba / Sicurezza alimentare

16/09/2009 - Il 2008 rischia di venire ricordato come l'anno degli scandali nel settore alimentare. Tonnellate di insaccati invasi dai parassiti, formaggio avariato riciclato e spacciato per buono, prodotti ittici congelati scaduti o in cattivo stato di conservazione, vino all'acido cloridrico, latte alla melamina, carne suina alla diossina. Frodi alimentari che hanno portato a una vera e propria impennata degli interventi: in aumento del 142% rispetto al 2007 i chilogrammi di prodotto sequestrati dai Nas, il nucleo antisofisticazione dei Carabinieri, cresciuto del 642% il valore dell'attività dell'Istituto di controllo per la qualità (Icq). A fotografare lo stato della sicurezza alimentare in Italia è il sesto rapporto Italia a tavola stilato da Legambiente e Movimento difesa del cittadino (Mdc). Migliaia le operazioni messe a punto da Carabinieri, Ispettorato per il controllo della qualità, ministero del Lavoro, Corpo forestale, Guardia costiera e Agenzia delle dogane. Oltre 4 milioni di chilogrammi di prodotti sequestrati dai Nas per un valore di circa 160 milioni di euro. Maggiori le cifre dei risultati delle ispezioni svolte dall'Icq: 181 milioni di euro di cui 172 i milioni solo nel settore vitivinicolo. «Osservando questi risultati - commenta Antonio Longo, presidente di Mdc - sembra che il buon cibo italiano non trovi pace in tema di sicurezza. Il gran numero dei sequestri testimonia per l'impegno delle forze dell'ordine nel difendere i cittadini grazie a operazioni sempre più mirate». Intensa, infatti, l'attività di controllo, con oltre 300mila ispezioni complessive nell'arco di dodici mesi. «Se la strada per uscire dalla crisi economica passa per la valorizzazione e promozione delle nostre risorse tipiche spiega Francesco Ferrante, della segreteria nazionale di Legambiente - la lotta alle contraffazioni diventa un'attività fondamentale e irrinunciabile». Gli ambientalisti chiedono «un più serio e puntuale lavoro dell'Agenzia per la sicurezza alimentare europea» e Coldiretti avverte: «L'acquisto diretto dal produttore è una delle principali strade per difendersi dai rischi di contraffazione». Un modus operandi che per l'organizzazione sembra stia diventando prassi fra gli italiani: gli acquisti diretti dai produttori sono infatti cresciuti nell'ultimo anno dell'8%, raggiungendo il valore di circa 2,7 miliardi di euro. Sale, tuttavia, anche la percezione del pericolo: secondo Cia, la Confederazione italiana degli agricoltori, «nove italiani su dieci chiedono più sicurezza a tavola e misure efficaci per reprimere sofisticazioni e adulterazioni, mentre sette su dieci sono favorevoli a un'etichetta trasparente che permetta di riconoscere la provenienza del prodotto». Suggerimenti, questi ultimi, raccolti dai ministro delle Politiche agricole. Luca Zaia, secondo cui le migliaia di ispezioni effettuate «devono far riflettere: questi risultati - ha continuato - non ci esimono dal proseguire l'iniziativa che, se ben organizzata, può permettere di recuperare dai 50 ai 70 miliardi di euro».

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