21/09/2009 - Primi passi a Strasburgo per la difesa del "made in". Un provvedimento che difende il diritto d’informazione e la libertà di scelta del consumatore e che rimetta le imprese europee in una situazione di concorrenza corretta con quelle degli altri paesi. Si è riunito infatti il 16 settembre a Strasburgo, su iniziativa della vicepresidente della commissione commercio internazionale Cristiana Muscardini, il nuovo comitato dei parlamentari europei per caldeggiare da parte del consiglio l’approvazione del regolamento della Commissione sulla denominazione d’origine dei prodotti che entrano nell’Unione europea.Tra le prime iniziative la richiesta d’incontro al Parlamento europeo con il viceministro Urso, una lettera al presidente del Consiglio, lo svedese Fredrik Reinfeldt, perché si possa calendarizzare al più presto il Regolamento presentato dalla Commissione europea e un invito ai presidenti delle commissioni Commercio internazionale, Ambiente, Mercato interno e Sviluppo, per un incontro congiunto al fine di promuovere tutte le iniziative politiche più opportune."I nostri maggiori partner commerciali quali Stati Uniti, Cina e Canada, hanno da tempo attuato la "denominazione d’origine" e perciò è quanto mai penalizzante, specie in un periodo di grande crisi economica, che in Europa non ci siano regole chiare e definite per conoscere la provenienza dei prodotti che entrano nel territorio europeo" ha detto Muscardini.

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