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"Morti bianche, tre vittime nei cantieri"

fonte la Repubblica, M. Pisa / Sicurezza sul lavoro

24/09/2009 - Alberto e Mario erano operai esperti, conoscevano i pericoli del lavoro a dieci metri d’altezza. Said era al primo giorno di lavoro sull’escavatore. Tre storie diverse tra Brescia, Arco di Trento e Olbia, altre vittime della serie infinita di incidenti sul lavoro in Italia. Il bilancio è pesante: tre morti e tre feriti gravissimi. E ieri sera, a Genova, la fuoriuscita di un solvente da un container provoca 16 ricoverati per sospetta intossicazione, quasi tutti portuali: la sostanza, l’isocianato di tolmene, era contenuta in alcuni fusti agganciati a una gru che li stava imbarcando sulla motonave “Magellan Planet”. L’area è stata bonificata dai pompieri in tuta isolante e autorespiratore. Ieri mattina, Alberto Simoncelli, co-titolare della Sm Lattoniera, era sospeso a dieci metri d’altezza su un cestello, insieme al socio Gabriele Mazzola, all’interno dell’acciaieria Ori Martin, enorme capannone che impiega 400 operai alla periferia industriale di Brescia. Lavoravano al tetto di uno dei capannoni, piccole operazioni di manutenzione, quando il cestello si è sganciato e i due sono precipitati sull’asfalto. Erano trascorse da poco le 9. I soccorsi sono arrivati quasi immediati ma per Simoncelli, 43 anni, ucciso sul colpo dallo schianto, non c’era più nulla da fare. Mazzola, 47enne, è stato operato al Civile di Brescia ed è in prognosi riservata al reparto di terapia intensiva. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri e i tecnici dell’Asl per i rilievi: c’è da capire perché il cestello si sia staccato dalla gru. Gli operai della Ori Martin hanno proclamato immediatamente lo sciopero, che durerà fino a stasera. Incidente e destino simile, a Olbia, quello di Mario Cuccu, 50 anni, e Luigi Desortes, 48. Lavoravano su un ponteggio poggiato su due pilastri, a nove metri d’altezza, alla costruzione di un capannone. Sono caduti contemporaneamente, poco dopo le 15. Cuccu è morto sotto i ferri al Giovanni Paolo II della cittadina sarda, il collega è in prognosi riservata al reparto rianimazione. A Trecasali, in provincia di Parma, è un muratore di 51 anni a precipitare da un’impalcatura per 4 metri. La dinamica fortuita evita il peggio: l’uomo resta incastrato tra le assi di legno e viene estratto vivo dai vigili del fuoco. È in prognosi riservata al Maggiore di Parma. Aveva appena preso confidenza con l’escavatore Said Karroui, 37 anni, marocchino residente ad Albenga. Lavorava per conto di una ditta di Parma alla manutenzione di una stradina sterrata al parco Braille di Arco di Trento, poco lontano dall’ospedale. Non indossava le cinture di sicurezza, secondo i primi rilievi dei carabinieri di Riva del Garda e dell’ispettorato del lavoro, titolari di due distinte inchieste. Intorno alle 10 il mezzo è scivolato in una scarpata: l’operaio è finito schiacciato e decapitato dalle lame del mezzo, il corpo impigliato tra gli alberi mentre l’escavatore finiva giù per un centinaio di metri. L’escavatore è stato sequestrato.

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