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"Al via l'indicazione obbligatoria in etichetta dell'origine degli alimenti"

fonte viniesapori.net / Normativa

29/09/2009 - E' il risultato della grande mobilitazione che ha visto anche gli agricoltori della nostra provincia lo scorso 22 luglio manifestare per le vie di Salerno per chiedere l'applicazione di un diritto sacrosanto: conoscere ciò che si mette in tavola! Il Senato ha approvato all'unanimità il disegno di legge per l'etichettatura d'origine presentato dal senatore Scarpa Bonazza Buora. Con l'approvazione della legge non sarà più possibile spacciare come Made in Italy prodotti importati dall'estero e si pone fine ad un inganno che riguarda due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle non a denominazione di origine che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere. L'obbligo di etichettatura è una vera svolta per contrastare i due furti ai quali è sottoposta giornalmente la nostra agricoltura che subisce da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano, e dall'altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli a causa di uno strapotere contrattuale da parte dei nuovi forti della filiera agroalimentare. Una situazione avvalorata dai dati resi noti dalla Coldiretti in occasione della mobilitazione di luglio. La moltiplicazione del 1100 per cento dei prezzi per le carote conferma, infatti, che il 2009 si classifica come l'anno record nei ricarichi dal campo alla tavola per effetto del crollo dei prezzi alla produzione agricola medio del 16 per cento al quale ha corrisposto uno scandaloso aumento al consumo per gli alimentari (+ 0,9 per cento), nove volte superiore al valore medio dell'inflazione. La grande distribuzione organizzata GDO, con una quota di mercato nei generi alimentari che ha raggiunto il 71 per cento, rappresenta secondo la Coldiretti una vera e propria strozzatura nel passaggio degli alimenti dai campi alla tavola. Poche grandi piattaforme di acquisto trattano sul mercato in condizioni di quasi monopolio. Formule contrattuali vessatorie, vendite sottocosto, promozioni civetta (esempio sul parmigiano reggiano) mettono a rischio le condizioni di competitività della produzione italiana. Proprio per difendere il vero made in Italy e per costruire una filiera tutta agricola e tutta italiana anche a Salerno si è dato corpo all'accordo che ha sancito la nascita dell'Unci-Coldiretti che raggruppa oltre 20 vere cooperative agricole con un fatturato aggregato annuo di oltre cento milioni di Euro rappresentativo di oltre il 70% dell'intero volume d'affari del mondo cooperativo agricolo salernitano.

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