07/01/2010 - Una nota azienda francese produttrice di autovetture è stata condannata dal Tribunale di sicurezza sociale di Nanterre per il suicidio di un suo dipendente. I parenti della vittima sostengono che sia stato lo stress, causato dal troppo lavoro, a spingere l’uomo a togliersi la vita. "Una negligenza ingiustificabile" è il commento dei giudici che hanno fissato la massima indennità per la vedova e il figlio, ancora minorenne. Già tre colleghi della vittima avevano compiuto, nei mesi scorsi, lo stesso gesto. Nel quadro dei recenti suicidi causati dai tagli al personale della France Telecom, questa sentenza potrebbe aprire la strada a una serie di procedimenti contro le società che impongono ritmi di lavoro eccessivi ai propri dipendenti. Sono numerose le imprese francesi che negli ultimi mesi sono state accusate dai sindacati di aver indirettamente portato al suicidio alcuni dei propri dipendenti, a causa di una gestione aziendale troppo aggressiva o in seguito a trattamenti degradanti. La casa automobilistica condannata ha ora un mese di tempo per presentare ricorso. La preoccupante serie di suicidi ha comunque già spinto l'azienda a riorganizzare i propri uffici, riducendo l'orario di lavoro e istruendo il personale su come individuare i colleghi in difficoltà.

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