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"La sicurezza del lavoro? Si difende con un microchip"

fonte Corriere della Sera-Inserto Corriereconomia / Sicurezza sul lavoro

08/02/2010 - Immaginate un cantiere in cui si accende un allarme se un operaio non indossa il caschetto di protezione, oppure un microchip personale che, in caso di necessità, sia in grado di fornire ai soccorritori tutti i dati relativi alla storia sanitaria del lavoratore infortunato. Lo hanno chiamato «cantiere elettronico», è il risultato di un rivoluzionario sistema di monitoraggio elettronico delle dotazioni di sicurezza di un`azienda. Si tratta della prima soluzione del genere in Italia, concertata con Inail e sindacati, ed è proposta da CSC, azienda americana con una forte presenza nel nostro Paese specializzata nella fornitura di progetti ad alto contenuto tecnologico per le imprese di piccole medie e grandi dimensioni. Spiega Stefania Di Cristofaro di CSC Italia: «L` obiettivo è verificare che il lavoratore utilizzi i dispositivi di protezione individuale previsti dalla legge, a tutela di se stesso e del datore di lavoro. Alle dotazioni di .sicurezza individuali (casco, guanti, scarponi, tute, respiratori, cinture di aggancio, ecc.) sono applicate etichette Rfid che vengono rilevate da specifiche antenne poste ai varchi di accesso alle aree di lavoro a rischio. In caso di assenza o di malfunzionamento della dotazione, i sensori attivano un allarme acustico e visivo che avvisa il lavoratore e la centrale operativa di controllo. Ai lavoratori invece viene consegnato un microchip, da mettere al collo o al polso, che contiene i dati medici perso nali. In caso di incidente, le unità di soccorso medico leggono i dati dell`infortunato direttamente dal microchip».

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