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"Nei silos si lavora col supervisore "

fonte Italia Oggi, Carla De Lellis / Sicurezza sul lavoro

08/02/2010 - Un supervisore sul lavoro in luoghi confinati. Quando i lavoratori operano in ambienti confinati (silos, vasche e fosse biologiche, collettori fognari e serbatoi adibiti al trasporto di sostanze pericolose) in presenza di sostanze tossiche, asfissianti o infiammabili, la riduzione dei rischi può arrivare dalla presenza di un preposto che sovraintende all'attività lavorativa dell'organizzazione del lavoro in fasi. E' quanto suggerisce l'Ispesl in una guida sui lavori in ambienti sospetti di inquinamento (articolo 66 del dlgs n.81/2008). La valutazione dei rischi specifica. Il Tu sicurezza, in linea con la previgente normativa, ribadisce la necessità di porre specifica attenzione alle attività che espongono i lavoratori a fattori di rischio per la sicurezza e la salute a causa della presenza di sostanze tossiche o infiammabili. Il rischio, generalmente, è tanto più grave quando la presenza di sostanze e associata ad attività svolte in ambienti confinati (silos, vasche e fosse biologiche, collettori fognari e serbatoi adibiti al trasporto di sostanze perocolose), all'interno dei quali possono venirsi a creare condizioni atmosferiche e ambientali tali da favorire il verificarsi di eventi incidentali. Maggiormente critica si presenta, inoltre, l'esecuzione di attività occasionali, ovvero di tipo non ripetitivo. In tali casi, infatti, è più frequente la tendenza a non pianificare adeguatamente il processo lavorativo che, troppo spesso, viene lasciato all'improvvisazione delle squadre operative, non sempre sufficientemente formate ed informate dei rischi cui si trovano a essere esposte (in larga misura, il rischio è presentato nelle microimprese che operano in subappalto presso committenti). A seguito della valutuzione dei rischi, spiega l'Ispesl, è necessario che il datore di lavoro identifichi tutte quelle misure che evitino di effettuare direttamente le attività negli spazi confinati. Quando non risulta ragionevolmente possibile effettuare la lavorazione senza entrare nello spazio confinato, è necessario che il datore di lavoro individui tutte le misure che occorre per adottare per eseguire il lavoro in condizioni di sicurezza. Nei lavori in spazi confinati, dove i lavoratori sono esposti a rischi particolarmente elevati per la loro salute e sicurezza, devono essere addottati i disposotivi di protezione collettiva (Dpc). I rischi residui, che non possono essere soppressi dai Dpc, devono essere eliminati o ridotti mediante l'uso di Dispositivi di protezione individuale (Dpi). I rischi non riguardano solamente i lavoratori preposti ai lavori in spazi confinati, ma anche tuute le persone addette al soccorso e al salvataggio, sopratutto se non adeguatamente informate, formate, addestrate ed equipaggiate. Quando si effettua la valutazione dei rischi, è necessario reperire ogni tipologia di informazioni disponibili sullo spazio confinato in esame. Tali informazioni possono riguardare i processi eseguiti o quelli che si dovrebbero effettuare durante l'attività prevista, i disegni e/o la configurazione del luogo confinato. Particolare attenzione va posta , qualora si preveda una variazione delle dimensioni e la geometria del luogo confinato, alle attività da effettuare e alle condizioni ambientali. La riduzione dei rischi può essere realizzata attraverso la modifica delle procedure di lavoro in modo da evitare il più possibile la necessità di entrare nello spazio confinato, come per esempio: - la verifica dell'esterno dell'atmosfera interna dello spazio confinato, mediante l'utilizzo di strumenti manovrati a distanza; - l'utilizzo di attrezzature manovrate a distanza, per bonificare i silos nei quali si sono formati blocchi di granaglie sfuse a forma di ponte, che potrebbero crollare; - l'utilizzo per il controllo di sistemi di televisione a circuito chiuso. La gestione e i rischi. Nei lavori in spazi confinati, spiega ancora L'Ispesl, è necessario identificare i pericoli presenti, stimare il rischio e determinare le precauzioni da adottare. Generalmente la valutazione del rischio deve includere considerazioni riguardanti: l'attività da eseguire; le attività eseguite in precedenza; l'ambiente di lavoro; i materiali e le attrezzature per eseguire l'attività; la gestione del soccorso e dell'emergenza. C'è una "regola d'oro" nei lavori in spazi confinati: evitare di entrare in questi spazi, per esempio effettuando il lavoro all'esterno. E' chiaro che questo non è possibile; e allora quando l'accesso negli spazi confinati risulti indispensabile, occorre tenere presente questi altri principi: relizzare un sistema sicuro di lavoro, compredente tra l'altro addestramento e idonee procedura; predisporre un adeguato sistema di soccorso prima di iniziare il lavoro. L'esecuzione dei lavori in sicurezza. L'esposizione a rischio va eliminata attraverso l'esecuzione del lavoro tramite metodologie che evitano l'accesso e l'esecuzione dello stesso ambiente confinato. La pianificazione del lavoro, e/o il differente approccio, possono ridurre, infatti la necessità di lavorare negli spazi confinati. Ulteriore elemento di valutazione è verificare se il lavoro da eseguire, così come programmato, è realmente necessario, o necessario o si potrebbe: modificrlo in modo da non entrare nello spazio confinato; effettuarlo all'esterno; per esempio: liberando i silos dai blocchi di solidi sfusi comandanti a distanza, vibratori o altro; effettuando le operazioni di ispezione, campionamento e pulizia dall'esterno mediante idonee attrezzature o dispositivi; utilizzando videocamere manovrate a distanza per le attività di ispezione interne dei recipienti. Se è necessario in spazi confinati, è indispensabile assicurarsi di aver messo in atto un sistema sicuro di lavoro. Nelle attività lavorative a elevato rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori, l'elaborazione di una "procedura di sicurezza" costituisce una fase importante e delicta per la pinificazione dei lavori in qualsiasi sistema produttivo. Questo vale anche nel caso in cui l'elaborazione di queste procedure è prevista come mansione esplicita e prioritaria del Servizio di prevenzione e protezione (Spp). Le procedure rappresentano "misure scritte" di sicurezza, pertanto i destinatari di queste, acquisendole in modo formale, assumono la responsabilità della corretta loro applicazione. Ecco una traccia per l'elaborazione di una procedura: individuazione del tipo di lavoro di lavoro (meccanico, elettrico, edile e manutenzione ecc.) con caretterizzazione del luogo di lavoro; individuazione delle persone, delle competenze e della specializzazione necessarie per eseguire il lavoro posto a procedura; scomposizione del lavoro nelle sue nelle sue fasi e desrizione delle stesse in ordine cronologico; analisi e individuazione dei pericoli e dei rischi che il lavoro comporta per ogni fase di lavoro; scelta dei mezzi personali e colletivi di protezione della cartellonistica da adottare contro i pericoli evidenziati, ed individuazione delle attrezzature, delle modalità di lavoro per svolgere in sicurezza ogni singola fase; elaborazione finale di una "procedura di lavoro"

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