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"Tracciabilità: condicio sine qua non per ricevere i fondi Ue"

fonte redazione alimenti&bevande / Sicurezza alimentare

09/02/2010 - Non verranno più stanziati fondi europei senza la tracciabilità dei prodotti, è quanto è emerso dal dibattito organizzato alla Camera di commercio di Napoli dal gruppo dei socialisti e dei democratici italiani al Parlamento europeo. La tracciabilità del prodotto, dalla terra dove nasce fino alla distribuzione, sarà il requisito necessario per ricevere fondi comunitari. "Abbiamo bisogno di un dibattito serio e libero sulle politiche agricole comunitarie", afferma Gianfranco Nappi, assessore regionale all'Agricoltura. La Campania, continua Nappi, "sta puntando molto su quelle aziende che hanno aderito al sistema della tracciabilità del prodotto: solo chi si adegua avrà diritto a ricevere i fondi. Questo sistema permetterà di mettere un freno alle campagne mediatiche che fanno passare la nostra regione come una vera e propria terra dei veleni. Non è così: tant'è vero che la mozzarella, con circa 550 controlli regionali all'anno, è il prodotto più controllato al mondo". "L'attenzione sulle questioni dello sviluppo agricolo e della pesca non deve mai diminuire", sostiene Andrea Cozzolino, membro delle commissioni Bilancio e Politiche regionali al Parlamento europeo. "A Bruxelles si sta già guardando oltre il 2013. Si stanno vagliando i progetti che potranno ricevere in futuro i finanziamenti che permetteranno ad agricoltura e pesca di raccogliere le sfide del mercato globale", prosegue l'europarlamentare. Il pensiero di Cozzolino va poi alla Campania: "Vogliamo porre l'accento sulla tipicità dei prodotti e sul tema della dieta mediterranea. L'attività di parlamentare europeo non la interpreto come separata dall'attenzione al territorio". "Questa non è la regione degli avvelenatori - aggiunge il commissario dell'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno Antonio Limone -. Se i problemi vengono fuori, vuol dire che i controlli ci sono. La Campania deve puntare su tutela dell'ambiente e biodiversità, che al momento non sono garantite dall'Ue". "Troppo spesso le politiche risolvono il contingente e non sono lungimiranti - osserva Guido Milana, vice presidente della commissione Pesca al Parlamento europeo -. Abbiamo la necessità di una politica marittima che integri la pesca con la comunità. Una vera e propria urbanistica del mare che funzioni da piano regolatore". "Il rischio è che i cittadini non comprendano i motivi delle sovvenzioni pubbliche all'agricoltura - avverte Paolo De Castro, presidente della commissione Agricoltura al Parlamento europeo -. È vero che il 25 per cento del reddito degli agricoltori deriva da fondi Ue, ma non bisogna dimenticare il loro ruolo. I prodotti della terra sono beni pubblici e come tali vanno tutelati".

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