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"Formazione 2010, intesa tra governo, regioni e parti sociali "

fonte Italia Oggi / Sicurezza sul lavoro

11/02/2010 - Una cabina di regia nazionale per rilevare i fabbisogni di competenze, stop ai corsi «scolasti cistici», accesso degli inoccupati a tirocini di inserimento e contratti di apprendistato,sblocco dei fondi per la finanziare la formazione dei lavoratori in mobilità, accreditamento su base regionale di «valutatori» indipendenti per valutare e certificare le competenze acquisite dai lavoratori. Lo scorso 4 febbraio, il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, ha dettato le linee guida perla formazione nel 2010. L`intesa verrà ratificata il 17 febbraio tra Governo, Regioni, Province autonome e Parti sociali (il comparto professionale è rappresentato da Confprofessioni). Dall`incontro dello scorso 4 febbraio è emerso chiaramente l`obiettivo del ministero di utilizzare le risorse finanziarie disponibili per la formazione degli inoccupati, dei disoccupati, dei lavoratori in mobilità e dei cassintegrati. Ma questa volta non saranno interventi a pioggia: la formazione verrà organizzata sulla base di un`analisi dei fabbisogni professionali dei vari settori e dalla verifica dei risultati formativi. Per raggiungere l`obiettivo, il Governo conta molto sul ruolo sussidiario degli organismi di rappresentanza e dei loro enti bilaterali che dovranno agire da terminali nell`analisi dei bisogni formativi e, soprattutto, nella certificazione delle competenza acquisita dai lavoratori. «In questo ambito, lo sviluppo e il potenziamento della territorialità messo in atto da Confprofessioni mira a garantire una immediata risposta ai bisogni formativi degli studi professionali in ogni regione», sottolinea il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella. Nel dettaglio, il pattotra Governo, Regioni e Parti sociali prevede cinque linee di azione. A partire dal prossimo marzo, la cabina di regia dovrà fornire, attraverso le elaborazioni delle associazioni di rappresentanza e degli enti bilaterali, le rilevazioni qualitative sui fabbisogni dei profili e delle competenze professionali richieste dal mercato del lavoro, al fine di far emergere quelle nicchie di occupazione sommersa e fornire ai formatori indicazioni precise per promuovere l`occupabilità delle persone. Una volta mappata la domanda formativa, si passa all`azione concreta di apprendimento per competenze. Non più quindi corsi astratti, ma percorsi formativi ad hoc, l`accesso degli inoccupati ai tirocini di inserimento e il rilancio del contratto di apprendistato professionalizzante, anche negli studi professionali. Il piano del ministro Sacconi prevede poi accordi di formazione-lavoro pet il rientro anticipato dei cassintegrati e il ricorso dei fondi per la formazione continua per finanziare la formazione dei lavoratori posti in mobilità nel corso del 2010. Infine, l`accreditamento su base regionale di «valutatori» indipendenti che dovranno valutare e certificare le competenzeacquisite dai lavoratori attraverso i corsi di formazione, che verrannoregistrate nel libretto formativo dei lavoratori.

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