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"All`Inps più spese e meno entrate "

fonte Il Sole 24 ore, Giovanni Trovati / Responsabilità sociale

12/02/2010 - I conti annuali dell`Inps sono ancora positivi, ma la gelata dell`economia arriva anche dalle parti dell`istituto di previdenza. Nel 2010, secondo le ultime stime, l`avanzo finanziario si fermerà a 4,1 miliardi, cioè meno di un terzo rispetto ai 13,5 miliardi scritti nel consuntivo 2008, e anche il pilastro dei bilanci rappresentato dalle entrate da contributi comincia ad assottigliarsi: a fine settembre 2009 erano arrivati nelle casse Inps 87,6 miliardi, cioè il 2,2% in meno rispetto a quanto preventivato mentre sul 2008 la flessione è del 5,1 per cento. I numeri arrivano dalla relazione della Corte dei conti (determinazione4/2o1o della sezione di controllo enti) sui bilanci dell`istituto. Il lavoro della magistratura contabile è dedicato all`esercizio 2008 ma guarda al futuro, e soprattutto parla alla politica che deve vigilare sulla sostenibilità della previdenza pubblica. I rischi, spiega la corte, sono molti, e impongono «un`approfondita riflessione sui tempi di revisione del sistema, anche per quel che riguarda l`innalzamento dell`età pensionabile»; un invito che ricalca quello lanciato a novembre dal governatore della Banca d`Italia Mario Draghi, mentre per ora il governo mantiene la questione previdenza fuori dall`agenda delle priorità. La riflessione della corte si innesta anche sui dati diffusi dal nucleo di valutazione della spesa pensionistica guidato da Alberto Brambilla, che ha parlato di una crescita media della spesa intorno all`1,8Dro per i prossimi anni (si veda anche «Il Sole 24 Ore» del 4 febbraio). Quest`anno, spiegava il nucleo nella sua ultima relazione, le pensioni costeranno il 15% del Pil, e la corte aggiunge al conto anche il peso degli interventi extra imposti dalla frenata dell`economia; a partire da quelli in deroga che, spiega la relazione, dovrebbero servire per «superare situazioni eccezionali nell`immediatezza, ma vengono spesso utilizzati per estendere nel tempo trattamenti già vigenti, rendendone non agevole la successiva eliminazione». Senza rivedere i meccanismi previdenziali, chiude il ragionamento della corte, il rischio è che il pacchetto di interventi anti-crisi si riveli «timido e tardivo». Nel quadro tracciato dalla magistratura contabile la situazione non è facile anche perché l`istituto deve gestire un deficit ancora imponente (la situazione patrimoniale segna -123,4 miliardi nel 2008) e un rinnovamento dell`organizzazione importante, soprattutto dopo il tramonto del SuperInps e dei suoi vagheggiati risparmi da sinergia. Il commissariamento dell`Istituto, del resto, si giustifica solo con un riassetto della governante, altrimenti «si traduce in un`anomala interferenza nell`autonomia dell`ente». La riorganizzazione è già stata avviata, e per esempio ha comportato la riduzione da 28 a 12 gli uffici di vertice della direzione generale, l`ampliamento dei compiti delle direzioni regionali e l`eliminazione di quelle sub-provinciali, ma molto resta ancora da fare, e anche il «corpo» dell`istituto ha bisogno di aggiustamenti. Negli ultimi 15 anni, mentre i suoi compiti crescevano insieme al peso della previdenza, l`Inps è passato da 45mila a 27mila dipendenti, e la corte mette nero su bianco una situazione opposta a quella della pubblica amministrazione messa nel mirino dalle cure «anti-fannulloni». I dipendenti Inps, secondo la relazione, sono troppo pochi, rischiano di lavorare troppo e di avere premi inadeguati; l`età media elevata del personale (la «quota prevalente» è di ultra5oenni, e un dirigente su tre ha più dì 6o anni) non può che peggiorare la situazione in prospettiva. Con il risultato che, accanto alle «attività ordinarie» messe a rischio dai «sovraccarichi di lavoro», anche settori cruciali come le ispezioni anti-sommerso si debbano fermare a numeri «insoddisfacenti». Continua intanto l`impegno dell`Inps nella dismissione del proprio patrimonio immobiliare che, ha ricordato ieri il presidente Antonio Mastrapasqua, «rimane una priorità e andrà avanti nei tempi previsti».

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