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"Incidente sul lavoro alla Divella soccorsi tempestivi, lievi danni"

fonte Gazzetta di Bari / Sicurezza sul lavoro

22/04/2010 - Un operaio di una ditta di pulizia è stato protagonista di un nifortunio sul lavoro nello stabilimento del pastificio Divella a Rutigliano. L'mcidente è accaduto nella tarda serata di lunedì. Attorno alle 23,15, Savino Tornasicchio, 47 anni, barese, sposato, tre figli, stava lavorando alla pulizia di un locale della fabbrica lungo la provinciale 64 che da Rutigliano porta ad Adelfia. Armati discopa, paletta e pompa dell'aria compressa, Thmasicchio e il collega erano alle prese con una mansione consueta per operai specializzati come loro: «Stavamo pulendo l'area del macchinario dai residui della pasta secca in produzione (i cosiddetti nidi , ndr). A un certo punto sono inciampato nel cavo dell'aria compressa». Sembra un incidente banale, una caduta da niente, da riderci sopra. L'uomo finisce contro il gigantesco macchinario. Protende la braccia per proteggersi la testa e il volto. Il braccio destro finisce in una fessura. «Per fortuna è scattata la protezione - racconta - altrimenti non sarei stato qui a raccontare quest'avventura. La macchina è andata subito in blocco. Ma il braccio non potevo pi tirarlo fuori. Fra l'altro, mi faceva molto male». collega si da subito da fare, cerca di aiutarlo, non riesce a estrarre l'uomo. Chiama aiuto. Arrivano gli addetti della Divella. Viene chiamata l'ambulanza il 118 arriva in poco tempo, «in 5-6 minuti». Intanto, si trova il modo di tirare fuori l'operaloda quella posizione un po' scomoda. Un quarto d'ora di terrore quello vissuto da Tornasicchio. Con l'incubo che il mostro potesse in qualche modo risvegliarsi. «Pochi minuti, almeno così mi sono sem brati. Certo, l'idea che all'improvviso si potesse mettere in movimento ce l'avevo. Ma devo dire che l'assistenza del mio collega e dei tecnicì dello stabilimento è stata davvero eccezionale». Savino viene portato al pronto soccorso dell'ospedale Di Venere. Di lì è ricoverato in Ortopedia. I sanitari di Carbonara diagnosticano lo schiacciamento di un nervo. «Per fortuna posso muovere le dita. Mi hanno detto che è un scgno importante. Ci vorrà solo un lungo periodo di terapia riabilitativa». Gli viene installato un tutore e praticata una fasciatura. Porterà per un p0' di giorni il fardello ingombrante del braccio destro quasi del tutto proteso in avanti. Intanto, la Divella, sorpresa del clamore della notizia, precisa che non si tratta di un dipendente della società di Rutigliano, ma - come detto - di un addetto di una ditta appaltatrice di servizi. In un primo momento nell'azienda rutiglianese si era parlato di un semplice stiramento . Appresa la diagnosi. «mi hanno subito telefonato. Sono stato davvero contento», fa Savino. Che ha parole d'elogio per l'azienda con cui lavora da anni: «E' venuto a farmi visita un collega - lo indica mentre incontra il cronista sulle scale, al terzo piano di un'ala del Di Venere - anche la mia ditta si è subito preoccupata di conoscere le mie condizioni. Sono contento - ripete -. Le condizioni in cui operiamo? Sono un operaio specializzato, abituato a lavori anche molto particolari, usiamo tutte le precauzioni. Quello che è accaduto è davvero un incidente stupido. Che poteva finir male, questo sì. Ma, credetemi, è stato solo un caso, un maledetto caso», conclude guardandosi il braccio gonfio e bendato.

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