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"Costruzioni: le ricette di Ance per uscire dalla crisi"

fonte redazione insic / Edilizia

19/05/2010 - Si sono svolti il 14 maggio gli Stati generali delle Costruzioni di cui fanno parte Ance, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Anaepa-Confartigianato, Claai, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Aniem Confai, Agci/Psl, Ancpl-Lega Cooperative, Confcooperative, Agi, Federcostruzioni e Assoimmobiliare. I dati diffusi e contenuti in un comunicato stampa dell’Ance sottolineano la crisi che ha colpito il comparto edile ed individua anche le possibili vie d’uscita ad una situazione ormai stagnante. In particolare, per gli investimenti nelle costruzioni si registra un calo del 18% negli ultimi 3 anni, con 29 miliardi di mancata produzione. Calo anche per la nuova edilizia abitativa(-30%), l'edilizia non residenziale privata (-23%) ed i lavori pubblici (-16%). Per quanto riguarda i bandi di gara per lavori pubblici, dal 2003 al 2009 l'importo dei lavori posti in gara è diminuito del 24% in termini reali; il numero dei bandi si è ridotto del 55%. Ulteriore flessione del 25% del numero e del valore nel primo trimestre 2010. Il rapporto sottolinea anche le ricette per uscire dalla crisi: in particolare occorrerebbe, secondo Ance immettere liquidità visto che anche le regole del Patto di stabilità interno costringono gli Enti locali ad allungare i tempi di pagamento oltre che a ridurre la parte più virtuosa e discrezionale della spesa pubblica, gli investimenti in conto capitale. Inoltre occorre garantire che le Amministrazioni Pubbliche paghino le imprese di costruzioni: il continuo e cronico ritardo è stato affrontato dalla Commissione europea che ha emanato una nuova Direttiva, all’approvazione del Parlamento europeo, per velocizzare i pagamenti soprattutto delle P.A. Nell’immediato, in attesa delle regole europee, l’Ance propone di coinvolgere la Cassa Depositi e Prestiti nel pagamento delle imprese per conto della Pubblica Amministrazione. Fondamentale poi lo sblocco degli 11,2 miliardi di euro di risorse pubbliche per infrastrutture deliberate dal Cipe a giugno 2009, mentre non è più sopportabile rimanere in attesa dell’avvio dei programmi di opere medio-piccole (piano delle opere medio-piccole, programmi dell’edilizia scolastica e carceraria, della ricostruzione in Abruzzo e delle opere urgenti di risanamento ambientale e in particolare la messa in sicurezza del territorio), dotati complessivamente di 3,4 miliardi di euro, che possono dare un contributo concreto al settore delle costruzioni e migliorare la qualità della vita dei cittadini risolvendo problemi alla collettività. Tra gli strumenti necessari per accelerare processi virtuosi di uscita dalla crisi c’è anche l’utilizzo della leva fiscale, con il ripristino dell’IVA per le cessioni di abitazioni poste in essere dalle imprese di costruzioni anche dopo i 4 anni dall’ultimazione dei lavori.

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