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"Sicurezza, formazione prioritaria"

fonte Italia Oggi, Rocco Vitale / Sicurezza sul lavoro

20/05/2010 - Il problema della sicurezza sul lavoro non è solo una questione che interessa l'Italia. Oltre 450 lavoratori europei perdono la vita ogni giorno, e tre di questi in Italia, per cause legate all'attività lavorativa e circa il 6% del pil europeo va perso a causa di infortuni sul lavoro e malattie professionali. In Italia abbiamo una buona norma, soprattutto dopo il varo del Testo unico dell'aprile 2008 e il recente decreto correttivo 106/2009 che ha completato l'opera normativa e legislativa in materia. Si tratta di una delle leggi all'avanguardia in Europa, la cui attuazione è lentamente iniziata anche se mancano ancora molti decreti attuativi che, talvolta, trovano ostacolo nella difficoltà di coordinamento tra lo stato, le regioni e le parti sociali. La formazione trova per la sua essenza non solo dall'applicazione della legge. Il nuovo Testo unico ha fatto grandi passi in avanti in tal senso, ma una seria formazione deve essere collegata - all'esperienza dei lavoratori e al lavoro, alla collaborazione con le amministrazioni e soprattutto alle relazioni tra i soggetti. Al riguardo va chiarito che, quando si parla di amministrazione, non si fa riferimento all'apparato sanzionatorio ma piuttosto al ruolo delle amministrazioni pubbliche dello stato, regioni, province e comuni, gli enti pubblici nazionali e locali (Inail, Ispesl, Ipsema, Inps, Asl), del mondo scientifico, della scuola e dell'università e dell'associazionismo, nonché alle aziende private che in numero crescente aiutano il processo della sicurezza e che in Italia presentano livelli di eccellenza e di qualità. In questo contesto le relazioni tra i soggetti sono indispensabili in quanto se viene meno un atteggiamento collaborativo tra le parti sociali, imprenditori e lavoratori, tutto il sistema rimane paralizzato e la sicurezza diventa una aspetto formale 4i carte e non di pratica applicazione. Il continuo richiamo della legge all'importanza della bilateralità individua nella formazione lo strumento della conoscenza e dello sviluppo che coinvolge, per la prima volta, tutti i soggetti in una azione di formazione continua durante tutto l'arco della vita e del lavoro.

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